Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha annunciato in conferenza stampa la proroga fino a fine mese delle misure di restrizione agli ingressi nel paese, come strumento per contenere la rapida diffusione nel paese della variante omicron.
“Valuteremo con attenzione l’evolversi della situazione almeno fino alla fine dell’anno, compreso il periodo delle festività di Capodanno, e poi decideremo cosa fare”, ha dichiarato il premier Kishida. “È prematuro allo stato attuale revocare le restrizioni, dato il numero di casi di infezione da variante omicron in rapida crescita in tutto il paese”, ha aggiunto il primo ministro, riferendosi alle severe restrizioni, in vigore dal 30 novembre, che vietano di fatto l’ingresso in Giappone agli stranieri e prevedono un isolamento di 10 giorni per i cittadini in rientro.
A fronte della rapida crescita del numero di contagi da variante omicron nel paese, la comunità medico scientifica è concorde nel ritenere probabile una nuova ondata di infezioni.
“Le misure di controllo delle frontiere sono state finora solo un mezzo per guadagnare tempo per anticipare la campagna per le terze dosi. C’è la possibilità che la variante omicron circoli da uno o due mesi prima che il Sudafrica lo segnalasse all’Organizzazione mondiale della sanità. Per questo è molto realistico pensare che questa variante possa innescare una sesta ondata di contagi anche in Giappone”, ha dichiarato Satoshi Hori, professore di scienza del controllo delle infezioni presso la scuola di specializzazione della Juntendo University di Tokyo. Dello stesso parere anche Tetsuya Matsumoto, professore alla International University of Health and Welfare ed esperto di malattie infettive, che ha lanciato l’allarme: “I prossimi due mesi saranno decisivi per prevenire la diffusione della variante omicron su larga scala, essendo il periodo dell’anno nel quale, a causa del clima freddo e degli spazi ristretti, i virus si trasmettono più facilmente”.
(R.D.)