Il Papa conferma la sua visita in Giappone: ma com’è la religione nel Paese?

Papa Francesco ha recentemente comunicato che il prossimo novembre visiterà il Giappone. 
Si tratterà del secondo papa, dopo Giovanni Paolo II, a recarsi nel Paese del Sol Levante.

Quali saranno le tappe del Papa?

Secondo la stampa locale il Pontefice avrebbe in programma di visitare Nagasaki e Hiroshima, e pregare per le vittime del 1945, e la provincia di Fukushima, colpita dal terremoto e tsunami del 2011.

Il cattolicesimo in Giappone

Il primo missionario gesuita a sbarcare nel Paese fu, nel 1549, Francesco Saverio che fondò la prima comunità cristiana, in Kyushu. Nel sedicesimo secolo la comunità cristiana crebbe velocemente con Nagasaki come centro principale. 
Successivamente, la presenza dei cristiani venne interpretata dalle autorità locali come una minaccia: cosi Tokugawa Ieyasu, lo shogun al potere, bandì i cristiani e i cattolici furono vittime di profonde e violente persecuzioni, costretti a “reprimere” la loro fede per evitare di essere incarcerati o, nei peggiori dei casi, uccisi. Tuttavia, i cristiani continuarono a diffondere, di nascosto, la loro fede e presero il nome di “Kirishiatan”, ovvero cristiani nascosti.
Solo a seguito della restaurazione Meiji, nel 1871, entrò in vigore la libertà religiosa e cosi il cristianesimo fu riconosciuto come religione.
Ad oggi la comunità cristiana rappresenta una “religione” minore in Giappone, e la presenza dei fedeli (cattolici, protestanti ed ortodossi) è di circa tre milioni.

La religione in Giappone 

In Giappone vige la piena libertà religiosa e i cittadini possono aderire a qualsiasi credo religioso : quelle più diffuse sono lo shintoismo ed il buddismo e sono presenti, in minoranza, anche il cristianesimo, l’islam, l’induismo e il taoismo.
Nel Paese vi è la tendenza a riunire diversi elementi di varie religioni (shinbutsu shugo), quindi molti seguono sia i credi dello shintoismo che quelli del buddhismo.

Le tradizioni religiose

Tradizionalmente esistono due tipi di feste: i matsuri, che sono dei festival tradizionali, per lo più di origine shintoista, e i nenjyū gyoji, eventi annuali di origine, per la maggior parte, cinese o buddista.
La maggior parte delle feste sono di natura laica e possono essere sponsorizzati dalle scuole o dalle città.

R.D.