Amakusa e i cattolici

Amakusa è un gruppo di isole che si trova a circa 60km a sudovest dalla città di Kumamoto nell’isola del Kyūshū. Composta da due isole grandi e da centinaia di isole piccole.

Quest’area offre dei paesaggi naturali spettacolari e, trovandosi in una posizione abbastanza isolata, diede la possibilità ai missionari di un tempo di convertire una gran parte degli abitanti di queste isole, inclusi alcuni potenti signori locali (daimyo), alla fede cattolica prima che la pratica di quest’ultima venisse vietata agli inizi del Periodo Edo.

Grazie alla sua storia, oggi si possono trovare numerosi musei e chiese per le strade di Amakusa che riflettono la sua eredità religiosa. Le tre principali isole di Amakusa (Shimoshima, Ueshima e Oyano) sono collegate tra di loro e alla città di Kumamoto tramite ponti, mentre le isole più piccole si possono raggiungere tramite traghetti.

Grazie ad una vegetazione lussureggiante e a ricche formazioni geologiche naturali, Amakusa è stata designata come Geopark Nazionale. In aggiunta, in quest’aerea si possono vedere, tramite dei tour organizzati, tantissimi delfini che vivono in quelle acque.

Durante il Periodo Edo, la classe meno agiata soffrì di una forte carestia. Stanchi dalle pesanti tassazioni e delle persecuzioni dei cristiani, i contadini di queste isole e della vicina penisola di Shimabara insorsero contro i loro signori negli anni 1637-1638. Questo evento prese il nome di Ribellione Shimabara.

Questa ribellione viene soppressa grazie alla schiacciante forza dello shogunato e finì con la morte dell’intero esercito ribelle, incluso il loro giovane leader, Amakusa Shiro che venne decapitato. Dopo la ribellione, la persecuzione anticristiana si fece molto più aspra terminando solo nel 1850. Tutti i missionari furono mandati via dal Giappone e fu abolita la pratica del cristianesimo in tutto il Paese, principalmente nelle regioni di Amakusa e di Shimabara. Fu a seguito di questa rivolta che in Giappone si adottò una politica di isolamento nazionale che andò avanti per oltre due secoli.

Coloro che continuarono a praticare la fede cristiana in queste aree, i cosiddetti “Cristiani Nascosti”, trovarono dei modi ingegnosi per farlo, mascherando il tutto grazie al Buddhismo. Le statue della Vergine Maria costruite somigliavano molto a quelle del Buddha, mentre i crocifissi e i rosari venivano nascosti dentro a degli oggetti oppure dietro alle statue Buddhiste.

I cristiani cambiarono il loro modo di pregare facendolo sembrare dei canti Buddhisti oppure semplicemente radunandosi in tarda notte per non essere scoperti.

A Shimoshima si possono trovare due chiese cattoliche di cui una, Sakitsu Church che si trova in un villaggio di pescatori, ha un particolarissimo pavimento in tatami che la rende unica nel suo genere. E’ stata costruita nel 1934 e ha uno stile Gotico.

Se l’argomento vi sta a cuore vi consiglio di visitare anche l’Amakusa Christian Museum dove troverete informazioni sulla storia dei cristiani di Amakusa, in particolare sulla Ribellione di Shimabara e sui “Cristiani Nascosti”.

A cura di Stephanie Hirosse