L’Italia guarda al Giappone: CIA e JIEF insieme per l’export dell’agroalimentare italiano

Con l’entrata in vigore dell’EPA (Economic Partnership Agreement), ovvero il trattato di libero scambio tra UE e Giappone, le aziende italiane si troveranno dinanzi alla sfida di consolidare o stabilire la propria presenza in uno dei mercati di sbocco più importanti per l’Italia: solo nel 2017 le esportazioni italiane hanno avuto un incremento del 42%.

I prodotti più esportati in Giappone sono il tabacco, l’agroalimentare (ortofrutta, prodotti a base di carne, prodotti da forno, lattiero-caseari e olio extravergine d’oliva) e le bevande (il vino primo fra tutti).

La CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), da sempre favorevole al trattato, conferma l’importanza del Giappone nei propri piani collaborando con la Japan Italy Economic Federation (JIEF) per rafforzare le attività di internazionalizzazione delle aziende agricole associate, con programmi di assistenza e attività di formazione per nuove opportunità commerciali.

“Siamo da sempre favorevoli alla progressiva riduzione delle barriere doganali e tariffarie tramite accordi internazionali” – dichiara il presidente CIA Scanavico – “Accordi che possano trasformare il valore riconosciuto dal consumatore finale in valore economico per le imprese agroalimentari e che includano, sempre e in modo inequivocabile, il rispetto del principio di reciprocità delle regole commerciali” .

Sul fronte giapponese arrivano le dichiarazioni di Hiroaki Nakanishi, presidente della Confindustria giapponese ed amministratore delegato di Hitachi: “Queste misure sono uno stimolo potente per il commercio globale e l’occupazione, e chiara risposta alle posizioni anti globaliste e protezionistiche”.

Dello stesso parere anche Shinya Kuwano, general manager della divisione internazionale logistica del gruppo Nishitetsu (multinazionale giapponese tra i membri fondatori della Japan Italy Economic Federation) che afferma “il comparto logistico e trasporti si attende un notevole incremento delle proprie attività e per questo molti colossi del settore si stanno muovendo anche sul fronte di rafforzamenti societari e investimenti finanziari”.

R.D.