GIAPPONE. TARO KONO (DIFESA), “POSSIBILI ELEZIONI ANTICIPATE GIA A OTTOBRE”

Il ministro della difesa giapponese Taro Kono ha dichiarato di aspettarsi elezioni anticipate, probabilmente già ad ottobre, non appena confermato il successore di Shinzo Abe alla guida del governo.

“C’è da attendersi elezioni generali anticipate, probabilmente in ottobre. La finestra per possibili elezioni è molto ristretta e penso che il nuovo primo ministro probabilmente coglierà questa occasione per avere un mandato popolare forte, prima delle lezioni presidenziali USA”, ha dichiarato testualmente Kono nel corso di un meeting online con il think-tank statunitense Center for Strategic and International Studies.

Le dichiarazioni del ministro alimentano le speculazioni apparse su media e nei mercati sul fatto che il prossimo neo ministro possa sciogliere la Camera dei rappresentanti e indire nuove elezioni per capitalizzare il consenso popolare ed avere un mandato più forte.

Riguardo alla politica nazionale, invece, Kono ha affermato che la Cina è diventata una “minaccia alla sicurezza” per il Giappone, preoccupato dell’intenzione di Pechino di cambiare lo status quo nella regione attraverso la forza e la coercizione anche nel Mar Cinese orientale.

Il ministro ha affermato di aver prestato massima attenzione a non definire mai la Cina come una “minaccia” mentre era alla guida del ministero degli esteri, esprimendo a suo tempo solamente “gravi preoccupazioni”.

“Tuttavia, come ministro della difesa, devo dire che la Cina è diventata una minaccia alla sicurezza per il Giappone. Hanno sia la capacità che la volontà “, ha dichiarato Kono in proposito.

Gli Stati Uniti non hanno finora preso posizione ufficiale sulla sovranità delle Isole Senkaku, contese tra i due giganti asiatici, ma riconoscono l’amministrazione giapponese sulle isole e hanno ribadito in varie occasioni che la questione rientra certamente nell’ambito di applicazione dell’articolo 5 del trattato di sicurezza Giappone-USA, il che significa che Washington difenderà Tokyo militarmente nel caso di un conflitto armato.

(R.D.)