Secondo quanto riportato dal sondaggio condotto dall’istituto di ricerca Social Survey Research Center, la percentuale di giapponesi che considera inadeguata la risposta del governo guidato dal primo ministro Fumio Kishida all’aumento dei prezzi è salita al 64,1%, mentre fino al 77,3% dichiara di essere in difficoltà a causa degli aumenti dei prezzi del cibo e di altri prodotti essenziali di uso quotidiano, in crescita di 8,6 punti percentuali rispetto al precedente sondaggio di aprile.
In vista dell’ormai imminente appuntamento elettorale di luglio per il rinnovo dei membri della Camera dei Consiglieri, la Camera alta del parlamento giapponese, l’approvazione verso il governo in carica è sceso al 56,9%, dopo essere salito fino al record del 61,5% il mese scorso. Sempre secondo il sondaggio, il partito liberal democratico (LDP) al governo è in testa delle intenzioni di voto con il 39,7%, seguito dal Japan Innovation Party con il 9,9% e dal partito democratico costituzionale del Giappone (CDP) con il 9,7%.
GIAPPONE. PRIMO MINISTRO KISHIDA: “INFLAZIONE SU GENERI ALIMENTARI ANCORA SOTTO CONTROLLO”
Nel frattempo, sempre in giornata proprio sull’aumento dei prezzi si è espresso il primo ministro Fumio Kishida, secondo cui “gli aumenti dei prezzi dei generi alimentari causati dall’invasione russa dell’Ucraina sono più contenuti in Giappone che in altri paesi, e comunque ancora pienamente sotto controllo”.
“Gli aumenti dei prezzi – ha aggiunto Kishida – stanno esercitando un forte impatto sulla vita delle persone e sulle attività delle aziendale, causando preoccupazioni per il futuro. Per questo il governo adotterà tutte le misure possibili per contenere questo problema, se necessario utilizzando i fondi di riserva del bilancio fiscale del 2022”.
(R.D.)