“Il Giappone imporrà ulteriori sanzioni contro Russia e Bielorussia per l’invasione in corso in Ucraina, congelando i beni detenuti dai loro funzionari governativi e da altri enti e vietando le esportazioni di attrezzature per la raffinazione del petrolio in Russia e di prodotti di varia natura in Bielorussia”, ha annunciato in conferenza stampa il capo segretario di gabinetto e portavoce del governo giapponese Hirokazu Matsuno.
“Continueremo a collaborare strettamente con i partner del G-7 e con la comunità internazionale per essere compatti e incisivi nelle sanzioni ai paesi aggressori”, ha aggiunto Matsuno, specificando la lista dei 32 individui russi e bielorussi, composta da funzionari governativi e imprenditori e dei 12 enti pubblici e privati aggiunti all’elenco dei soggetti sottoposti a sanzioni. “Per quanto riguarda l’inclusione del Giappone da parte del governo di Mosca tra i paesi ritenuti ostili, riteniamo questa decisione deplorevole e fonte di ulteriore tensione”, ha poi aggiunto il portavoce del governo, annunciando la decisione di inoltrare proteste formali alla Russia per via diplomatica.
CONSEGNATO IN UCRAINA PRIMO CARICO DI ATTREZZATURE PER LA DIFESA E BENI DI PRIMA NECESSITÀ
Secondo quanto confermato in una nota dal ministero degli esteri giapponese, è arrivato in giornata in Ucraina il primo carico di aiuti inviato dal Giappone alle forze di resistenza locali, composto prevalentemente da giubbotti antiproiettile, caschi, dispositivi di protezione e aiuti umanitari per oltre 100 milioni di euro.
Gli aiuti, il cui invio è stato deciso al termine della riunione del Consiglio di sicurezza nazionale dello scorso venerdì, sono stati consegnati dalla Forze di autodifesa (SDF) giapponesi, il cui coinvolgimento in operazioni di solidarietà a paesi amici è previsto dall’articolo 116 del testo di legge sulla sicurezza nazionale.
“FORTE PREOCCUPAZIONE” PER MASSICCI INVESTIMENTI IN SPESA MILITARE DI PECHINO
“Esortiamo il governo cinese ad una maggiore trasparenza riguardo i crescenti investimenti nel settore militare e sulle continue attività marine ed aeree verso le quali esprimiamo forte preoccupazione”, ha dichiarato in conferenza stampa il portavoce del governo giapponese Hirokazu Matsuno, in risposta all’annuncio della scorsa settimana da parte di Pechino della decisione di aumentare ulteriormente la spesa militare fino a oltre il 7% del PIL, per un valore di quasi 200 miliardi di euro.
“L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha suscitato un senso di allarme nell’Asia orientale anche per quanto concerne la situazione di Taiwan. Il governo sta costantemente analizzando il potenziale impatto della crisi ucraina anche sullo scenario del Pacifico e condanna l’uso unilaterale della forza per risolvere le controversie internazionali”, ha aggiunto Matsuno nel suo intervento.
(R.D.)