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GIAPPONE. SBI CERCA SPONDA DEL PRIMO MINISTRO SUGA PER RIVOLUZIONARE IL SISTEMA DELLE BANCHE REGIONALI

Il colosso finanziario giapponese SBI Holdings Inc., fondata nel 1999 come divisione finanziaria del Gruppo SoftBank e principale società di intermediazione online del Giappone, ha dichiarato a più riprese il suo obiettivo di rilanciare le banche regionali in difficoltà acquisendo partecipazioni e spingendole verso attività a più alto margine di profitto, una strategia che potrebbe incassare il sostegno dello stesso primo ministro Yoshihide Suga.

Le banche regionali giapponesi, già penalizzate da anni di bassi interessi, sono predominanti nelle aree al di fuori di Tokyo e delle altre grandi città, ovvero le regioni in cui la popolazione sta invecchiando rapidamente e le attività economiche sono in declino.

Secondo la Financial Services Agency, gli utili netti combinati delle banche regionali sono crollati del 40% negli ultimi quattro anni, anche se gli stessi istituti rappresentano ancora quasi la metà di tutti i depositi bancari in Giappone, con circa 368 trilioni di yen in depositi in contanti.

“Se il governo si concentrerà sul rilancio delle economie locali, come promesso dal premier Suga, ci sarà una grande opportunità di business”, ha dichiarato l’amministratore delegato di SBI Yoshitaka Kitao, che ha guidato la banca in questa strategia che ha finora portato ad investire su quattro banche regionali, numero che salirà a dieci dentro il 2020.

“Se Suga spingesse per il rilancio delle economie locali, le banche regionali potrebbero trarne vantaggio, e in tali circostanze il quadro di SBI sarebbe più attraente per le banche regionali stesse”, ha dichiarato in proposito Natsumu Tsujino, analista di Mitsubishi UFJ Morgan Stanley Securities.

(R.D.)

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