CONCLUSO CON SUCCESSO IL PRIMO FORUM ITALIA-GIAPPONE (parte 2)

“Sono orgoglioso di portare nuovamente qui a Fukuoka la testimonianza del Sistema Italia in Giappone, in un anno che è stato carico di sfide e incognite ma che abbiamo sin qui affrontato con grande determinazione, in un contesto come il Forum Italia Giappone, che prosegue l’eredita` del prestigioso Nishinippon Business Forum e che e` diventuto a tutti gli effetti un evento cardine per il dialogo tra Italia e Giappone”, ha affermato l’Ambasciatore italiano Giorgio Starace.

“Con rinnovata tenacia continueremo a perseguire gli obiettivi prioritari di rafforzare il dialogo e le relazioni economico commerciali, consolidando la cooperazione bilaterale con il Giappone anche sullo scenario internazionale. Proprio in Giappone l’export italiano ha registrato la migliore performance negli ultimi anni. Grazie all’entrata in vigore il 1 febbraio 2019 dell’Accordo di Partenariato Economico (EPA) tra Unione Europea e Giappone, le nostre esportazioni sono aumentate del 20% in base ai dati ISTAT e hanno raggiunto la cifra “record” di 10 miliardi di Euro, e nel primo anno di EPA l’Italia si è distinta come il Paese UE che ha saputo utilizzare maggiormente le preferenze dell’accordo, con circa 3 miliardi di nostre merci che sono entrate nel grande mercato giapponese attraverso le tariffe agevolate EPA” ha aggiunto Starace nel corso del suo intervento.

“Italia e Giappone si trovano a fronteggiare una situazione internazionale molto particolare, un complesso contesto geopolitico caratterizzato da una competizione strategica tra i grandi player della politica internazionale, e a questo contesto gia` cosi` complesso si aggiunge anche la sfida comune nei confronti della pandemia del Covid-19 e i suoi riflessi che non sono soltanto sanitari ma anche e pesantemente economici” ha affermato nel suo contributo in video Ivan Scalfarotto, sottosegretario di Stato agli affari esteri.

“Il nostro comune impegno – ha proseguito Scalfarotto – io penso debba mirare a coordinare il contributo che i rispettivi sistemi economici sono in grado di esercitare sia sulle dinamiche delle catene globali del valore, ma anche sul sistema del commercio multilaterale. E proprio nei termini della nostra cooperazione bilaterale dobbiamo porci l’obiettivo di sviluppare una agenda futura ambiziosa, che superata la fase dell’emergenza sanitaria preveda il pieno coinvolgimento dei maggiori stakeholders pubblici e privati”.

Sul tema della struttura sociale, ma anche economica che presenta similitudini tra i due sistemi paese si e` inserito il seguitissimo intervento del presidente di Symbola Ermete Realacci.

“Ci sono al mondo solo 5 paesi che hanno un surplus manifatturiero superiore ai 100 miliardi di dollari e oltre a Cina, Germania e Corea ci sono proprio Italia e Giappone. In Italia si sta sempre piu` affermando un rapporto forte non solo tra manifattura e bellezza, questo e` parte della nostra tradizione, ma anche tra manifattura e sostenibilita`. Le imprese italiane che investono nell’ambiente, nelle rinnovabili, nel risparmio energetico, in innovazione, sono quelle che stanno andando meglio e questa loro conversione ha portato oltre al prestigio dell’azienda anche ad una forza economica molto maggiore” ha dichiarato in proposito Realacci, aggiungendo: “In Italia recuperiamo il doppio delle materie prime rispetto alla media europea, molto piu` della Germania, e questo anche perche` l’Italia e` un paese povero di materie prime e quindi, come il Giappone, siamo stati costretti ad essere piu efficienti, a scommettere su quella grande fonte di energia rinnovabile non inquinante che ` l’intelligenza umana”.

Al termine del lancio dei contributi da Roma, Roberto Antoni, firma della DIRE e moderatore del Forum dal 2017, ha aggiunto un richiamo alla cultura del Sol Levante: “Ci ispiriamo in questa fase a due regali al mondo della cultura giapponese, due esempi del saper fare, e dell’arte dell’artigianato sashiko e boro, e kintsugi, l’arte della riparazione visibile, non nascosta, perché deve rimanere traccia di quello che e’ accaduto. Ecco, noi usciremo da questa frase con delle crepe, subiremo delle conseguenze che saranno drammatiche, ma dobbiamo riempire quest’esperienza che ci è capitata, dovremo riempire le crepe con l’oro di una nuova consapevolezza, quella che se ne esce insieme, perché nessuno si salva da solo”.

L’atteso focus sulla politica italiana, tema che appassiona i partecipanti al forum e, in generale, i giapponesi, e` stato offerto dal direttore DIRE Nicola Perrone.

“Per quanto riguarda la situazione politica – ha sintetizzato il direttore nel suo videointervento – qui in Italia siamo nel pieno di un’epidemia che sta mettendo a dura prova non soltanto le istituzioni, non soltanto le azioni del governo e della maggioranza che sostiene il governo ma anche i cittadini. Questo virus cristallizza tutto il quadro politico, e nessuno può pensare di mettere in discussione un governo, una leadership in questo momento, quando appunto si sta trattando della salute, della vita e della morte dei cittadini europei e italiani”.

“Viviamo una situazione inedita, la prima pandemia globale dell’epoca moderna che per la prima volta investe un mondo globalizzato come non lo era mai stato prima e quindi i cui effetti ricadono su tutti. Se da una parte il virus ci costringe a tenere come priorita` la salute, dall’altro abbiamo bisogno di far si` che l’economia e le relazioni non solo non si fermino ma anzi trovino nuovo slancio e vigore” ha commentato il presidente della Japan Italy Economic Federation e fondatore del Forum Daniele Di Santo.

E quanto alla iniziativa, il presidente Di Santo ha concluso dicendo: “A partire da oggi il nome di questo gruppo di lavoro, che è nato nel 2013 e ci ha accompagnato come Nishinippon Business Forum per quasi otto anni, cambia in Forum Italia Giappone. Non si tratta di una modifica “estetica”, ma rispecchia il cambiamento che sul piano dei contenuti ha avuto il Forum in questi anni, che oggi e` stato riconosciuto dalle autorita` dei due paesi come evento cardine per i rapporti tra Italia e Giappone”.

(R.D.)