COMPAGNIE AEREE GIAPPONESI MANTENGONO I VOLI NAZIONALI NONOSTANTE CARENZA PASSEGGERI.

In mancanza di chiare direttive governative sul funzionamento delle infrastrutture di trasporto durante la crisi, le principali compagnie aeree giapponesi continuano ad operando a metà della loro capacità, anche se l’epidemia di coronavirus ha prodotto il crollo del numero dei passeggeri.

ANA Holdings Inc. e Japan Airlines Co Ltd (JAL), le due maggiori compagnie aeree giapponesi, hanno tagliato circa il 90% dei voli internazionali ma hanno lasciato intatta gran parte della loro rete domestica.

Normalmente i due vettori garantiscono ogni giorno circa 800 voli nazionali.
Fino all’annuncio di nuovi tagli venerdì, le compagnie aeree volavano a circa i due terzi della loro capacità in Giappone con il 10% della domanda normale, secondo quanto riferito dalle compagnie aeree.

JAL ha dichiarato che opererà al 40% della capacità sulle rotte nazionali fino alla fine del mese, mentre ANA le ridurrà al 49%.

La decisione di continuare a garantire le rotte è destinata ad aggiungere ulteriore tensione finanziaria agli operatori giapponesi, mentre molti dei loro omologhi asiatici in India, Tailandia e Filippine hanno messo a terra tutti i voli nazionali su ordine del governo, mentre quelli in Australia e Nuova Zelanda stanno volando a meno del 5% dei loro orari normali a causa delle restrizioni di viaggio e della riduzione della domanda.

La Scheduled Airlines Association of Japan, che rappresenta ANA, JAL e altri 17 operatori del settore, stima che la pandemia costerà ai suoi membri circa 500 miliardi di yen di entrate perse entro la fine di maggio.

Nel corso di un anno, il deficit potrebbe arrivare a 2 trilioni di yen, secondo le previsioni della lobby industriale.

(R.D.)