Viaggio alla scoperta di “Yame Cha”

Tra i mille luoghi incantevoli che si possono visitare in Giappone in una splendida giornata di inizio autunno, abbiamo deciso di immergerci nei meravigliosi paesaggi della campagna della città di Yame, situata a metà strada tra la città di Fukuoka e quella di Kumamoto. Il viaggio in auto è durato circa un’ora e lungo il percorso abbiamo avuto la possibilità di vedere tutti i piccoli paesini e la natura che circondano la città di Fukuoka.

La nostra prima tappa è stata Yame Central Tea Garden, una suggestiva piantagione di tè che si espande per 70 ettari lungo le gentili colline della campagna giapponese. Yame è l’area di produzione di tè più estesa della prefettura di Fukuoka e vanta una produzione più che millenaria, tanto da dare il proprio nome alla qualità di tè Yame-cha.

Come sempre, dietro ogni piccola cosa in Giappone si nasconde della poesia e la città di Yame non è da meno. La storia narra che nel XII secolo un monaco di nome Yosai introdusse il tè nella regione lodandone effetti curativi, in quanto l’utilizzo originario di questa bevanda era quello di medicina. Un importante militare del tempo, lo Shogun Minamoto no Sanetomo, aveva una terribile post-sbornia e, dopo aver bevuto il tè che Yosai aveva preparato per lui, si riprese completamente. Il monaco, una volta convinto lo shogun, gli consegnò un libro elencante tutti gli effetti benefici di quella bevanda amara e, da qui, si iniziò a coltivare il tè in tutto il Giappone.

Poco dopo aver fatto visita alle verdeggianti e profumate piantagioni di te, ci siamo concessi una visita nell’antica Yabeya Konomi Honke. Questa casa apparteneva al più antico e importante grossista di tè del Kyushu ed esiste da più di 300 anni.

Al suo interno siamo stati accolti gentilmente dal personale e siamo stati portati al piano di sopra, nella stanza in cui nel passato venivano accolti gli ospiti o si discuteva di affari. Lì, dopo averci fatti accomodare su degli zabuton abbiamo potuto degustare il tè più pregiato di tutto il Giappone, il Gyokuro o-cha, nonché il tè per cui la città di Yame è particolarmente nota.

In totale, meno dello 0,5% di tutta la produzione di tè giapponese diventa Gyokuro o-cha. Questa qualità è molto ricercata e difficile da coltivare poiché tre settimane prima del raccolto le piante devono essere poste per il 90% all’ombra e per queste stesse ragioni il prodotto finale è molto più costoso di un comune tè.

Dopo varie degustazioni di tè accompagnate da un delizioso wagashi a forma di fiore, abbiamo fatto un tour della casa e potuto ammirare gli antichi spazi in cui la famiglia viveva, nonché i ritratti e le foto degli antichi membri della famiglia.

La nostra visita si è, poi, conclusa con un assaggio di alcune deliziose chips artigianali a base di foglie di tè verde e un bicchiere di tè freddo in un luogo molto particolare. Ci siamo accomodati lungo un tavolo vicino a una finestra “haiken-mado”. Questa particolare finestra presenta un pannello ligneo all’esterno che fa entrare la luce solo dall’alto, in maniera da permettere a chi sta bevendo di esaminare accuratamente il colore del tè così da verificarne la qualità.

In passato, infatti, molti produttori di tè verde aggiungevano dei coloranti al loro prodotto per far risaltare il colore e ingannare i consumatori sull’effettiva qualità del prodotto.

A cura di Sara Salvador