Il problema delle lunghe liste d’attesa per accedere alla scuola materna non riguarda solo l’Italia: in Giappone la situazione non è migliore, a discapito dei genitori lavoratori.
Il Governo giapponese ha recentemente comunicato di voler azzerare le liste di attesa entro il 2020 (nell’aprile del 2016 oltre ventitremila bambini erano in lista d’attesa).
In seguito a questo annuncio sono stati pubblicati i dati relativi ad un sondaggio, condotto dal Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare, per valutare il bisogno di sostegno psicologico del personale delle scuole materne, sottoposto sempre maggiormente ad una pressione psicologica al fine di garantire la sicurezza dei bambini.
Il sondaggio, condotto tra febbraio e marzo di quest’anno, ha coinvolto diecimila strutture.
Il sondaggio è risultato davvero utile e chiarificatore: il 27% di coloro che hanno fornito delle risposte ha dichiarato che all’interno delle strutture in cui lavorano e` presente personale che necessita di un sostegno psicologico o che ne ha già usufruito.
Tra questi, 502 istituti hanno dichiarato che almeno un dipendente ha bisogno di sostegno, mentre otto ne hanno indicati almeno cinque.
Dai risultati del sondaggio, però, è emerso che solo 1540 strutture dispongono di un programma di sostegno psicologico.
Su un totale di 3457 persone intervistate, il 56% ha dichiarato di essersi confidato, in caso di bisogno, con i colleghi.
Il 12%, invece, non ha potuto ricevere sostegno da nessuno.
Un 55% degli intervistati, infine, ha dichiarato di voler continuare a lavorare nel proprio istituto, mentre il 22% ha espresso la volontà di cambiare nel caso gli venissero offerte migliori condizioni di lavoro.
RD