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Scoperto in Giappone un vasto giacimento di terre rare

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Scoperto in Giappone, e più precisamente a cinque chilometri di profondità nelle acque vicino all’isola di Minami Torishima, una imponente riserva di minerali preziosi, le cosiddette “terre rare”.
La quantità stimata, più di sedici milioni di tonnellate, può essere impiegata in vari settori dell’industria e può soddisfare, nell’ambito della tecnologia odierna, vari secoli di consumi mondiali.

Le terre rare sono un gruppo di 17 elementi chimici della tavola periodica e vengono utilizzate per la produzione di svariati apparecchi tecnologici come i magneti, i superconduttori, catalizzatori, nei veicoli ibridi, nelle fibre ottiche etc.

In realtà, il giacimento era già stato individuato nel 2012 ma solo oggi, grazie ai team di ricercatori dell’Università di Tokyo e di Waseda, è stata messa a punto una tecnica in grado di estrarre tali risorse. Dagli studi e dalle analisi svolte è emersa la presenza di disprosio (utilizzato nei magneti per i veicoli ibridi), di europio (utilizzato nei laser) e di terbio (utilizzato ad esempio nelle celle ad idrogeno).

Tra i produttori mondiali di tali minerali spiccano la Cina, che possiede il 37% delle riserve mondiali e una quota pari all’81% della produzione mondiale nel 2017; il Brasile, che ne detiene il 18%, e la Russia con il 15%.

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