“La differenza dei ruoli maschili e femminili in Giappone fa fatica a cambiare, e la colpa e’ prevalentemente dei media”: cosi’ in una recente intervista ai giornali giapponesi Izumi Nakamitsu, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per il disarmo.
“Nella tv giapponese, quando ci sono dei dibattiti, gli uomini discutono i temi principali, mentre le donne hanno una mera funzione decorativa. Nelle fiction e’ sempre l’uomo ad essere in carriera, mentre la donna continua a servire il te'”, lamenta Nakamitsu. Ovviamente i media hanno un potente ruolo nell’influenzare soprattutto i piu’ piccoli, che vanno ad accettare questa differenza come una condizione normale della societa’.
Anche se il premier Shinzo Abe nella sua politica ‘Womenomics’ mira ad aumentare la percentuale delle donne in posizioni di potere al 30% entro quest’anno, l’obiettivo sembra ancora molto lontano.
Nakamitsu aggiunge poi che le azioni dei leader politici sono molto importanti per cambiare le strutture culturali, citando come esempio il ministro dell’Ambiente giapponese Shinjiro Koizumi, che ha preso un permesso di paternita’ dopo la nascita di suo figlio, notando pero’ che in Svezia una decisione simile fu presa per la prima volta vent’anni fa.
Infine, Nakamitsu sprona le donne giapponesi ad essere piu’ produttive nel lavoro per fare in modo di continuare a mantenere il posto di lavoro e di trasferirsi all’estero in caso non si sentissero adeguatamente soddisfatte nel loro Paese, concludendo “alla fine sara’ solo una perdita per il Giappone”.
(Jief/Dire)