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Più lavoratori stranieri in Giappone

“Abbiamo deciso di aumentare l’impiego di lavoratori stranieri nel settore agricolo, soprattutto nelle zone speciali strategiche,” queste le parole del Primo Ministro Abe al termine di un’ importante riunione con il consiglio direttivo sulle zone speciali strategiche del Giappone.

E’ emerso, quindi, dall’incontro, che i lavoratori stranieri potranno lavorare nel settore agricolo per sopperire alla carenza locale di manodopera.

I candidati dovranno possedere dei requisiti specifici, come ad esempio aver studiato nel settore agricolo nel loro paese d’origine e aver una buona conoscenza della lingua giapponese per poter comunicare in modo adeguato.
Potranno lavorare sono nelle prefetture di Akita, Ibaraki, Aichi e Nagasaki.

In precedenza, il sistema introdotto nel 1993 e che in parte sarà mantenuto, permetteva a lavoratori stranieri non qualificati di lavorare nell’agricoltura, per lo piu’ persone provenienti dai paesi in via di sviluppo come il Vietnam, la Cina e le Filippine, ma i costi di manodopera erano molto bassi e le condizioni di lavoro erano pessime.

Tali episodi, molto criticati, hanno spinto il consiglio consultivo a monitorare attentamente i diritti dei lavoratori stranieri e a rivalutarne, in modo positivo, il loro impatto sul mercato, mostrando segnali di apertura molto importanti.

Nel meeting si è discusso, inoltre, sulla possibilità dei centri di assistenza delle zone speciali di accudire i bambini fino ai 5 anni, e non più fino a 2, per poter dare la possibilità ai genitori di riprendere il lavoro o di lavorare per più ore.

D.S.

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