Desideravo andare a Miyajima da quando ho visto per la prima volta in foto il suo torii rosso che sembra galleggiare sul mare.
Trovandomi a Fukuoka non ho voluto lasciarmi sfuggire l’opportunità di visitare quell’isola considerata sacra perchè la si pensa popolata di dei e spiriti.
La cittadina sulla terraferma di Miyajimaguchi è facilmente raggiungibile con il treno locale da Hiroshima (poco più di un’ora con lo shinkansen da Fukuoka) ed è da lì che partono i traghetti per l’isola.
Per poter osservare il torii più da vicino, dallo scalo a cui arrivano i traghetti si deve percorrere una strada alberata che segue la spiaggia dove spesso si possono incontrare dei cervi, assolutamente a proprio agio in mezzo ai turisti.
Il famoso portale sta a segnalare il limite tra il mondo degli spiriti e quello degli uomini e costituisce di fatto l’accesso al santuario di Itsukushima, con il quale forma un unico complesso che appartiene alla lista dei siti considerati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Qualunque sia stata la ragione della sua edificazione Itsukushima è un luogo in cui l’abilità e la maestria dell’uomo si combinano allo spettacolo della natura creato dal mare di fronte e dalle foreste lussureggianti del monte Misen alle sue spalle.
Stupefacente è anche il fatto di poter ammirare un santuario che nonostante l’azione erosiva costante delle maree e del vento sia rimasto pressochè invariato da quando fu completato durante il periodo della corte imperiale Heian, circa 800 anni fa.
Muovendomi tra le strette stradine un po’ in salita che si diramano dal tempio principale, ho potuto visitarne anche altri di minori come il Daiganji e lo Toyokuni, dedicato al budda della medicina, affiancato dalla Gojunoto, una spettacolare pagoda a 5 piani, ma Miyajima non è solo un’isola mistica e magica.
Un evento atteso sempre con grande fermento e che attira migliaia di turisti al pari del periodo della fioritura dei ciliegi. Per mia grande fortuna, la stagione quest’anno è cominciata con un po‘ in ritardo per cui, nonostante fosse l’inizio di novembre, ho avuto modo di assistere a questo spettacolo nel parco Momijidani che dagli inizi del 900 ospita circa 200 aceri. Ancora una volta mi sono ritrovata avvolta dal rosso, un colore che mi ha accompagnata durante tutta la mia visita in questa isola così affascinante e unica al mondo.
Chiara Bronzini