Qualche sera fa mentre stavo cenando con lo staff della guesthouse dove vivo qui a Fukuoka mi è stato chiesto quale fosse il mio gruppo sanguigno.
Alla mia risposta un po’ incerta del tipo “penso AB ma non ne sono troppo sicura” tutti i commensali non potevano credere alle loro orecchie: “Come fai a non sapere di che gruppo sanguigno sei?!” “Beh in effetti avrei proprio detto che sei di quel gruppo”.
É lì che ho cominciato a capire che forse per i giapponesi quell’informazione, che in Italia torna utile solo nel momento del bisogno di cure mediche, avesse un significato più profondo.
Facendo qualche ricerca sulla questione, ho scoperto che i giapponesi credono che a ogni gruppo sanguigno corrisponda una determinata personalità e di conseguenza anche possibili affinità con membri degli altri.
Il primo a indicare che ci fosse un nesso tra gruppo sanguigno e personalità fu il medico Kimata Hara nel 1916 seguito, circa dieci anni dopo, dalla ricerca di Furukawa Takeji che, pur non portando dati scientifici attendibili, prese piede diventando subito molto popolare.
Senza scendere troppo nei particolari, i tratti fondamentali che caratterizzano i diversi gruppi sono quelli per cui le persone di gruppo sanguigno A sarebbero dotate di una grande forza d’animo che li aiuta a mantenere la calma in tutte le situazioni, anche se non sarebbero troppo a loro agio in mezzo alla gente; gli individui B invece sono i più pratici e tendono a portare a termine quello che si sono prefissati rischiando di diventare però troppo individualisti; per il gruppo 0, che è quello più comune in Giappone e per questo considerato il migliore, si parla di individui energici ed esuberanti; infine spetta agli appartenenti al gruppo AB, in quanto piuttosto raro, il ruolo di outsiders, difficili da categorizzare tanto che ci sono leggende secondo cui alcune compagnie preferiscono non assumere dipendenti con questa tipologia di sangue.
A ogni modo, la teoria chiamata ketsuekigata, che è diffusa anche in Corea del Sud, non mi sembra molto diversa da quella che in Italia sostiene l’importanza dell’oroscopo nello stabilire il carattere e le attitudini di ogni individuo.
Proprio come succede da noi con i segni zodiacali, la maggior parte dei giapponesi ormai non ritiene che il gruppo sanguigno abbia sul serio un impatto fondamentale sulla loro vita, ma piuttosto una qualche influenza che può offire qualche aneddoto simpatico per una conversazione piacevole.
Chiara Bronzini