In linea con il piano strategico nazionale annunciato nel 2020 dal primo ministro Yoshihide Suga, che prevede importanti modifiche nel sistema pubblico e privato e rivoluzionari programmi di intervento per rilanciare l’economia messa alle corde dalla pandemia, il sistema industriale e produttivo del paese si è schierato compatto con il governo per rilanciare il Giappone nel post Covid partendo da ambiente e innovazione.
Nel tradizionale messaggio di Capodanno il presidente della Japan Business Federation (la confindustria giapponese, nota anche come Keidanren) Hiroaki Nakanishi, ha sottolineato l’importanza di una stretta collaborazione tra pubblico e privato per rilanciare l’economia nel 2021, dichiarando che “il Keidanren si muoverà in modo deciso e propositivo verso le politiche di green economy annunciate dal primo ministro Suga, sollecitando le aziende affinché facciano innovazione e siano leader in questo processo globale di transizione”.
“Per rendere il 2021 l’anno della rinascita dopo la pandemia”, afferma invece in conferenza stampa Akio Mimura, presidente della unione delle Camere di commercio giapponesi, “è fondamentale migliorare la produttività attraverso l’innovazione affinché l’economia giapponese cresca nonostante la profonda crisi demografica del paese”.
Messa di fronte alla medesima sfida del post pandemia, e accomunata da una economia debole e da una popolazione in continua decrescita, anche l’Italia, paese molto vicino al Giappone sotto molti punti di vista, punta su ambiente e digitale per il futuro.
“La corsa verso la green economy, in particolare nei settori delle energie rinnovabili e del riciclo, e la trasformazione digitale sono i campi di gioco su cui si confronteranno i paesi leader per stabilire quali saranno i rapporti di forza del futuro”, ha affermato Daniele Di Santo, presidente della Japan Italy Economic Federation, che rappresenta nello specifico le imprese in Giappone con interessi in Italia.
“Italia e Giappone – prosegue Di Santo – sono paesi entrambi chiamati a riformare drasticamente i rispettivi sistemi amministrativi, a deregolamentare e ad investire in innovazione per mantenere ancora un ruolo da protagonisti nel nuovo mondo che emergerà nel dopo pandemia. La nostra federazione è pronta a sostenere le collaborazioni che si creeranno tra gli attori dei due paesi, in modo da favorire la nascita di un nuovo modello socio-economico condiviso che sia la base per una alleanza e un rilancio fondato sui valori comuni”.
(R.D.)