I giapponesi in rivolta contro i maleducati

Il Giappone risulta essere una delle mete turistiche più apprezzate al mondo: tradizione e modernità si fondono, creando un luogo straordinario da visitare.
Numerosi, negli ultimi anni, gli sforzi dell’agenzia del turismo giapponese al fine di incrementare il turismo, soprattutto occidentale, tramite campagne promozionali, pubblicazioni video e online destinate ai social network.

Troppi però, e sempre più frequenti, i casi in cui il turista si trasforma in incivile, non rispettando la cultura del Paese, spingendo molte strutture a prendere dei duri provvedimenti: sempre più strutture turistiche, infatti, rifiutano gruppi di turisti stranieri.
Il susseguirsi di tali episodi ha spinto il Giappone a presentare un piano di restringimento contro gli stranieri: numerosi gli annunci, anche in diverse lingue, per esortarli a non fare rumore (sopratutto nei pressi di edifici religiosi) e a rispettare le regole locali. Nei casi più estremi è stato vietato loro l’accesso.

Qualche esempio

Molti i sacerdoti dei templi, come a Fukuoka (nel tempio di Nanzoin, famoso per il gigantesco Buddha) e a Kumamoto (tempio di Yatsushiro), che si lamentano per il fracasso e per comportamenti che rasentano l’inverosimile: c’è addirittura, a Nanzoin, chi si è tuffato in acqua nelle cascate e chi è salito sul tetto dell’edificio.
Sono anche numerosi i proprietari di locali notturni, come pub ed izakaya, che denunciano atteggiamenti a dir poco fastidiosi dei turisti: c’è chi si porta il cibo dall’esterno e chi usa piatti come posacenere.
Ricordiamo, inoltre, lo spiacevole avvenimento accaduto nella città di Arashiyama, dove dei turisti, nella foresta dei bambù, hanno inciso i loro nomi sulle piante per commemorare il loro viaggio.

R.D.