Continua a diminuire il numero dei bambini in Giappone e raggiunge, per il trentasettesimo anno consecutivo, altro minimo storico.
Si sono rivelati inutili finora i tentativi del Primo Ministro Abe di contrastare il basso tasso di natalità.
Per il quarantaquattresimo anno consecutivo il rapporto tra i bambini (viene considerato bambino qualunque persona che abbia 14 anni o meno) e la popolazione è sceso del 12% circa: Akita (10 % circa) e Aomori (11% circa) sono le prefetture con il più basso rapporto mentre Okinawa, Shiga e Saga registrano il migliore, rispettivamente con il 17,1% , 14,1% e 13,7%.
Tokyo è l’unica città ad aver avuto più figli rispetto all’anno precedente.
Secondo i dati forniti dal Ministero, dal primo aprile si potevano contare 7,95% milioni di ragazzi e 7,58 milioni di ragazze: la percentuale più alta è rappresentata dai bambini con età dai 12 ai 14 anni (per un totale di 3,26 milioni circa), seguita dai neonati e dai bambini di 2 anni (2,93 milioni).
Nel lontano 1954 il numero dei bambini giapponesi raggiunse il picco con circa trenta milioni. Dopo un breve periodo di ripresa negli anni ’70 la tendenza al ribasso riprese nel 1982.
R.D.