Secondo quanto diffuso in un comunicato dal ministero dell’Istruzione e della Ricerca giapponese, sono oltre 20 i tipi di aminoacidi rilevati nei campioni che la sonda spaziale giapponese Hayabusa2 ha riportato sulla Terra, prelevati da un asteroide alla fine del 2020. La scoperta, secondo quanto dichiarato nella sua nota dal ministero, “prova per la prima volta l’esistenza di composti organici sugli asteroidi nello spazio e porta un contributo significativo per comprendere le origini della vita”.
Hayabusa2, la prima sonda che è riuscita a prelevare materiali alieni del sottosuolo, dunque non esposti agli agenti atmosferici e ai raggi cosmici, ha lasciato la Terra nel 2014 e ha raggiunto la sua posizione stazionaria sopra l’asteroide Ryugu nel giugno 2018, dopo aver percorso 3,2 miliardi di km su un’orbita ellittica attorno al Sole per più di tre anni. Nel dicembre 2020 la sonda è rientrata sulla Terra con 5,4 grammi di materiale dell’asteroide Ryugu. L’indagine sul campione è stata avviata nel 2021 dall’Agenzia di esplorazione aerospaziale giapponese in collaborazione con l’Università di Tokyo e l’Università di Hiroshima.
(R.D.)