Riprendendo la sentenza dell’Alta corte di Sendai, che nell’aprile 2018 aveva stabilito che diversi istituti scolastici nella prefettura di Miyagi, nel Giappone nord orientale, devastate dallo tsunami del 2011, fossero chiuse fino a che non avessero garantito misure di prevenzione e sicurezza idonee, essendo state riconosciute colpevoli di non aver gestito nel modo corretto l’emergenza, la Corte Suprema nell’ottobre 2019, e due mesi dopo il Ministero dell’Istruzione, hanno esteso tali disposizioni a tutte le scuole del Giappone.
Secondo un sondaggio diffuso sui media nazionali in questi giorni, condotto a settembre, nel primo anniversario della sentenza della Corte Suprema, su 108 istituti scolastici in 72 città e 13 province, oltre il 60% ha dichiarato di essere in regola con le disposizioni di sicurezza richieste, sia per quanto riguarda le strutture sia per i piani di evacuazione e di gestione delle emergenze.
La percentuale è raddoppiata rispetto ad un anno fa, quando solamente il 30% degli istituti erano a norma.
(R.D.)