Il comitato del ministero della Salute giapponese appositamente incaricato ha stabilito, per la prima volta, l’ammissibilità della richiesta di risarcimento danni per morte correlata alla somministrazione del vaccino contro il Covid-19 alla famiglia di una donna di 91 anni di età, deceduta a causa di un infarto ritenuto una risposta allergica alla vaccinazione. Secondo quanto confermato in una nota dal panel di esperti, “nel caso specifico non è possibile negare una relazione causale tra i successivi problemi di salute e il vaccino, e per determinare l’ammissibilità al risarcimento danni non è necessaria una relazione causale scientificamente rigorosa”.
Sono ancora al vaglio della commissione 16 domande di risarcimento analoghe, per morti o danni gravi riconducibili ai vaccini in persone di età compresa tra 20 e 90 anni. Ad oggi, le richieste totali di risarcimento per danni di vario genere sono state 3.680, di cui 850 ritenute “ammissibili”. Secondo la legge giapponese sulle vaccinazioni, i vaccini contro il Covid-19 sono considerati “sperimentali” e questo consente, ai familiari di coloro di cui la morte sia causalmente collegabile, un risarcimento forfettario di 44,2 milioni di yen (circa 320.000 euro) e un contributo di 212.000 yen (1.500 euro) alle spese funebri .
(R.D.)