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Matsuri (祭) in giapponese significa “festa tradizionale” ed e` un tipo particolare di festa, dalle origini antichissime, che manifesta un forte legame tra religione e singole realta` territoriali.
Protagonisti indiscussi del Matsuri sono, di solito, i carri o “Mikoshi”, che partono dai templi di zona e percorrono tutta la città.
Il “Gion Matsuri” (祇園祭) di Kyoto e` una delle feste più conosciute in Giappone: nata per calmare gli spiriti divini, ha influenzato moltissime altre zone del Giappone, divenendo punto di riferimento e origine di numerosi matsuri.
Daijya-Yama (大蛇山), ovvero la festa dei carri dei draghi di Omuta(大牟田), nella provincia di Fukuoka, si tiene ogni luglio ed e` uno dei matsuri derivati da quello di Kyoto.
Nel 1640, nella citta` di Omuta, venne edificato il Miike Gion-sha (三池祇園社), un tempio dello stesso ordine di quello Gion a Kyoto, e, in data non certa ma comunque antecedente al 1791 (anno in cui risale la prima testimonianza ufficiale della festa) venne celebrato il primo daijya yama.
La divinita` acquatica (Suijin 水神), unita alle divinita` agresti ritenute portatrici di prosperita` e protezione dalle malattie, sono rappresentate dal simbolo del drago, allestito in forma diversa da ogni quartiere (sei in totale) con carri dal peso di 3 tonnellate ciascuno.
Tipica usanza collegata al matsuri come augurio di salute e prosperita` e` il depositare per alcuni secondi all’interno della bocca del drago i bambini.
Al termine della festa, che dura per due giorni, i draghi vengono riportati ai rispettivi templi dove vengono smantellati (e i pezzi conservati dalle famiglie come oggetti porta fortuna).
Il matsuri vede la partecipazione di oltre 40.000 visitatori ogni anno.
(Alessio D.S.)