Come sappiamo in Europa, e in particolare in Italia, l’emergenza immigrazione e il problema dei richiedenti asilo politico è ormai divenuta gravissima e molti cominciano a chiedersi come mai paesi come gli Stati Uniti e il Giappone rimangano impassibili di fronte al problema.
Secondo Amnesty Intenational, il Giappone non ha offerto posti per i rifugiati, ma c’è chi, anche nel paese del Sol levante, comincia ad affermare che tale situazione sia un problema da affrontare a livello globale e non un fardello solo europeo.
Yasunori Kawakami, giornalista freelance, ha incoraggiato i giapponesi ad aprire le porte ai rifugiati siriani.
Martedì scorso, poi, Yasuhisa Kawamura, portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri giapponese (MOFA) ha annunciato che il Giappone, in collaborazione con la comunità internazionale e le Nazioni Unite, vedrà come potrà contribuire alle richieste di assistenza.
Da una parte, il Giappone lo scorso anno è stato il secondo paese, dopo gli Stati Uniti, a contribuire in donazioni economiche per i rifugiati; dall’altra, ha finora accettato solo 11 delle 5,000 richieste di asilo ricevute.
Il New York Times ha recentemente riportato la notizia che esistono in Giappone più di 8 milioni di case disabitate da poter utilizzare, ma in Giappone, la maggior parte delle persone pensa che si tratti di un problema europeo, sia per motivi economici che storici.
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(Silvia Z.)