Siamo abituati a pensare che nei Paesi considerati “avanzati” tutti parlino bene l’inglese. Viene naturale immaginare che anche in Giappone la conoscenza di questa lingua sia largamente diffusa. Purtroppo non è assolutamente vero, ed è, anzi, uno dei miti da sfatare riguardo ai giapponesi. Io stessa sono arrivata a Fukuoka, principale città del sud ovest del Giappone, pensando sarebbe stato facile comunicare con gli abitanti del posto, ma mi sono presto scontrata con la realtà: è veramente raro trovare una persona che ti capisca quando provi a chiedere un’informazione in inglese. Naturalmente, per le “comunicazioni base”, resta comunque importante conoscerlo: in aereo, all’aeroporto, nelle stazioni principali, negli uffici turistici e in hotel è lo strumento essenziale per sopravvivere se non si conosce il giapponese.
Se la fortuna è dalla vostra parte e incontrate qualcuno in grado di aiutarvi, vi scontrerete con un altro ostacolo: il problema, infatti, non è solo la conoscenza della lingua inglese, ma anche come viene parlata. Per ovvi motivi la loro pronuncia è particolare e spesso di difficile comprensione. A questo punto, se la conversazione stenterà a decollare, istintivamente emergerà una delle caratteristiche italiane più famose al mondo: la gestualità! Noi italiani siamo abituati a gesticolare, esprimerci attraverso i movimenti del corpo e le espressioni facciali. Insomma, proviamo in tutti i modi a farci capire. Purtroppo, tutti questi stratagemmi saranno inutili nella maggior parte dei casi, perché probabilmente non sarete compresi; l’unica cosa chiara sarà l’enorme punto di domanda che apparirà nella fronte del vostro interlocutore!
A tutto ciò supplisce la loro straordinaria gentilezza e disponibilità. Se non vi sapranno spiegare come raggiungere un posto, vi ci porteranno direttamente loro, fermeranno qualcuno per la strada che ve lo sappia spiegare meglio o cercheranno il modo di tradurre le informazioni con il loro smartphone. Sarà avventuroso, talvolta imbarazzante, altre volte maledirete quella volta che non vi siete iscritti al corso di lingue orientali.
Quali sono i motivi della scarsa conoscenza dell’inglese? Probabilmente, per i giapponesi, imparare una lingua occidentale è come per noi europei impararne una orientale: l’alfabeto è diverso, la grammatica è diversa, la pronuncia è diversa. La lingua inglese, con soli 26 caratteri, ha una struttura grammaticale semplice, ma per una persona abituata a mettere insieme sillabe e ideogrammi, la faccenda si fa più complicata del previsto. Di conseguenza, la pronuncia risulta difficile perché i giapponesi non sono abituati a pronunciare una lettera alla volta, ma una sillaba alla volta.
Probabilmente, oltre a questo, questa grande difficoltà è anche dovuta dai metodi d’insegnamento molto teorici e tecnici, ma poco pratici e dinamici. Nelle scuole e università giapponesi, anche nell’insegnamento di una lingua straniera, si usa relativamente poco far parlare gli studenti. Questo è un grosso limite al fine dell’apprendimento, dal momento che non ci sono molte altre occasioni per mettere in pratica ciò che si ha imparato. In questo contesto, ciò che fa la differenza è un’esperienza-studio all’estero, durante la quale è possibile rafforzare le conoscenze e acquisire fluidità e sicurezza nella conversazione.
(Ilenia A.)