“Konkatsu party”: la scorciatoia per il matrimonio per i giapponesi

La dedizione dei giapponesi nella continua ricerca di un coniuge va oltre la semplice introduzione di siti di incontri online o group date. Per i giapponesi il “Konkatsu” è una vera e propria caccia, in cui la preda non è solamente un partner, ma il matrimonio stesso.
Il boom dei siti di incontri è scoppiato nel 2003, con siti web come “Bridal Net” e “Excite Marriage for Love”. Successivamente, anche Yahoo ha lanciato il suo personale sito di incontri. Pochi anni dopo, nel 2007, è stato coniato il termine “Konkatsu”, usato per la prima volta nella rivista “Aera”. L’anno successivo è stato pubblicato “The Generation of Marriage Hunting”, libro scritto da Momoko Shirakawa e dal sociologo Masahiro Yamada. Grazie a questa pubblicazione, il termine Konkatsu ha raggiunto la celebrità, essendo anche nominato al concorso delle parole più alla moda del 2008。

(Foto) http://kanazawa.keizai.biz

Queste feste hanno una tipica prassi da seguire:

  1. La fase di accoglienza. È necessario mostrare un documento e indossare una targhetta col numero; successivamente bisogna compilare una scheda con una sintesi dei propri dati come, ad esempio, l’età, l’indirizzo, l’altezza e una breve sintesi della propria personalità.
  2.  Lo speed dating. Il secondo step dell’evento consiste nella conversazione con persone dell’altro sesso, cercando di carpire più informazioni possibili in soli 3 minuti. Allo scadere del tempo entrambi daranno un giudizio scritto alla persona con cui hanno parlato.
  3.  La fase dell’approccio. Una volta che tutti hanno avuto modo di dialogare, ognuno stila la sua personale classifica e seleziona le tre persone che ritengono più interessanti e hanno del tempo per approfondire la conoscenza.
  4. L’annuncio delle coppie. Se due persone si scelgono reciprocamente, si forma una nuova coppia che potrà incontrarsi all’uscita del locale.

Naturalmente, la moda del Konkatsu non ha solo una matrice sentimentale, ma ha soprattutto un’implicazione economica, poiché rappresenta la ricerca della stabilità finanziaria da raggiungere attraverso il matrimonio. Il Giappone ha saputo sfruttare questo trend per creare un business attorno alla necessità di trovare un partner per la vita creando siti d’incontri, locali specializzati, programmi e serie TV. La diffusione a livello mediatico di questa “caccia al partner”, ha permesso alle persone di avere una visione più aperta nei confronti di un’attiva ricerca del coniuge (in una societa` in cui tuttora le occasioni di socializzazione sono limitate ad ambiti molto ristretti, quasi sempre ruotanti attorno alla sfera lavorativa).
Persino le amministrazioni locali incoraggiano le attività legate al “mating game”, fornendo supporto finanziario agli organizzatori di seminari, viaggi e appuntamenti di gruppo, nella speranza di aumentare il tasso di natalità in Giappone che è in continua diminuzione.
L’età media in cui i giapponesi convolano a nozze sta gradualmente aumentando. Negli anni Settanta ci si sposava mediamente attorno ai venticinque anni; attualmente l’età media si è alzata a 30. Inoltre, le donne in età da matrimonio subiscono ancora una pesante pressione: le donne non sposate che hanno superato il venticinquesimo anno d’età vengono paragonate agli avanzi di una torta natalizia (proprio perché Natale è il 25 del mese), perché per loro sarà sempre più difficile trovare un uomo da sposare.
Nonostante il concetto di Konkatsu sia largamente diffuso in Giappone, un uomo su cinque e una donna su dieci dichiarano di non volersi sposare, percentuale in aumento rispetto a trent’anni fa. Secondo un sondaggio condotto dalla rivista giapponese “Joshi Spa”, il 33,5% dei 37.610 intervistati non crede ai vantaggi che potrebbe portare un matrimonio.

(Ilenia A.)