L’Università di Tokyo e il colosso delle telecomunicazioni NTT Data Institute hanno recentemente pubblicato uno studio congiunto, al centro di discussioni anche nei mesi successivi, che compara l’attività cerebrale impiegata nello scrivere a mano con quella messa a fuoco nell’utilizzo del telefono o del tablet per ricordarsi determinati compiti da fare. Questo perché, oggigiorno, i dispositivi elettronici vengono utilizzati normalmente anche come agenda per ricordarsi impegni e appuntamenti.
L’esperimento ha osservato 48 persone di età compresa tra 18 e 29 anni divise in 3 gruppi: un gruppo ha utilizzato smartphone, un gruppo i tablet ed infine un gruppo ha tenuto conto degli impegni e delle note quotidiane scrivendo a mano. Ai partecipanti è stato chiesto di scrivere i propri piani per i prossimi 2 mesi e, intervistati riguardo a questi un’ora dopo, allo stesso tempo venivano rilevate le loro attività cerebrali attraverso una risonanza magnetica.
Dallo studio non emerge una sostanziale differenza per quanto riguarda le risposte corrette al quiz, ma dalle risonanze risulta che il gruppo che ha scritto a mano i propri piani ha avuto una maggiore attività cerebrale. Questo perché, secondo il parere dei ricercatori, quando si scrive a mano il cervello ricorda meglio le sensazioni che si provano e trova una sorta di contatto fisico col mezzo su cui si sta scrivendo (pezzo di carta), cosa assente nei dispositivi elettronici.
“Lo studio ci induce a ritenere che lo scrivere a mano aumenti la qualità del pensiero e la creatività”, ha commentato il professore Kuniyoshi Sakai, che ha coordinato il team di ricerca.
(a cura di L. Xie)