“Bihaku” (美白) è una parola giapponese che si riferisce alla funzione di schiarimento della pelle nei prodotti di bellezza. Significa letteralmente “bel bianco”. È un termine che è stato coniato negli anni ‘90 per indicare questo tipo di prodotti, molto diffusi in Asia, che risultano essere l’equivalente dei prodotti anti rughe per noi. In Giappone, il bihaku è considerato un semi-medicinale, per cui esistono leggi e restrizioni per l’importo di questo tipo di prodotti.
Proprio con lo scopo di approfondire la funzionalità di questi prodotti, abbiamo deciso di entrare dentro “Loft”, famosa catena di negozi giapponese nella quale si può trovare un po’ di tutto, in modo da farci un’idea sui prodotti bihaku che vanno per la maggiore. Qui, abbiamo notato varie tipologie di prodotti bihaku (creme, saponi, whitening lotion e gel collageni) di varie marche, alle quali corrisponde ovviamente un’oscillazione del prezzo. Le marche più diffuse sembrano essere Perfect One, Rafra, Joie Eco e Dr. Ci:Labo. La crema bihaku da 75 g di Perfect One costa intorno ai 4500¥, mentre la saponetta bihaku da 60 g della stessa marca costa la metà (intorno ai 2000¥). Di Rafra abbiamo trovato solo la crema bihaku da 50 g, il cui prezzo si aggira intorno ai 3600¥. Anche Joie Eco ha fra i suoi prodotti la crema bihaku, della quale possiede una duplice offerta: la crema da 30 g per 1600¥ versus la crema da 200 g da 8000¥. Infine, Dr. Ci:Labo offre la Photo whitening lotion da 180 ml per 3800¥ e due versioni bihaku di Acqua collagen gel: la prima (da 50 g) per 4000¥, mentre la seconda (da 120 g) per 8000¥.
Ma qual’è la funzione dei prodotti bihaku? Ponendo qualche domanda ad una gentile commessa, abbiamo sfatato il mito del bihaku e presentiamo, di seguito, le risposte, raccolte per punti.
Cosa non fanno i prodotti bihaku:
Non danno alla pelle un tono più chiaro;
Non possono modificare temporaneamente o permanentemente il colore della pelle;
Non contengono ingredienti come mercurio o idrochinone.
Funzione e scopo dei prodotti bihaku:
Trattano iper pigmentazioni localizzate come melasma, macchie dovute all’acne, macchie dovute all’età e punti neri;
Aiutano a prevenire e a ridurre l’abbronzatura;
Illuminano il colore della pelle.
I prodotti bihaku sono diventati un must-have in Giappone. Uno studio del 2012 dimostra che, in quell’anno, il mercato interno della vendita di questi prodotti si aggirava oltre i 210 miliardi di yen. Ad ogni modo, il successo di questi prodotti non è dovuto a qualche complesso che le donne giapponesi hanno nei confronti del tono di pelle caucasico. Loro cercano infatti il “bianco giapponese” che definiscono come il valore “tradizionale” estetico in Giappone. Infatti, in Giappone, la predilezione per la pelle bianca risale a tempi di molto precedenti alle idee introdotte dai media americani ed europei. C’è un antico proverbio in Giappone: “色の白いは七難隠す, iro no shiroi wa shichinan kakusu”, che si può tradurre più o meno con “La pelle bianca copre sette difetti” e si riferisce al fatto che una donna con la pelle bianca è considerata bella anche se non ha tratti particolarmente attraenti.
Il canone estetico del candore della pelle risale al periodo Nara quando le donne di corte facevano ampio uso di cipria bianca sul viso, in modo da far risaltare la nobiltà delle loro origini e di risultare belle e desiderabili. Infatti, era credenza comune che le donne con un tono di carnagione più scuro fossero di estrazione umile perché associato alle professioni svolte all’aperto. Ancora oggi, capita spesso di vedere donne giapponesi giovani o vecchie che “proteggono il loro candore”, evitando il sole tramite l’utilizzo del parasole/ombrello o di speciali guanti anti raggi UV. Tutto per il risultato di avere “la pelle come quella di un mochi”, cioè liscia, candida e soda come il cremoso dolce di riso.
In conclusione, i prodotti bihaku non servono ad acquisire un tono più chiaro del proprio, ma più per schiarire e riavere il tono di quando si era giovani. È implicito perciò che i consumatori pensano di avere una pelle chiara naturalmente e che possono riottenere giovinezza e biancore attraverso l’utilizzo di questi prodotti.
Il ruolo dei media nell’influenzare ed instillare l’idea di un biancore “innato” della pelle delle donne giapponesi, è stato indubbiamente molto forte. Nel caso del Giappone, non è infrequente che i prodotti stessi e i messaggi media creino le norme sociali e gli standard estetici.
Veronica Rudi e Nicole Carlucci