Nel sud del Sudan, dove dal 2013 è in atto una violenta guerra civile, i soldati giapponesi che attualmente si dedicano principalmente alla ricostruzione edile sono stati autorizzati (a partire dal prossimo 20 novembre) dal Governo di Tokyo ad intervenire in caso di segnalazioni da parte dell’ONU o di altri gruppi non governativi.
E’ stato posto loro il limite, però, di non intervenire in aiuto agli altri militari stranieri.
Questo è il primo caso, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, in cui militari giapponesi all’estero sono autorizzati ad intervenire in azioni militari vere e proprie.
La notizia, in un paese dalla costituzione dichiaratamente pacifista, ha creato non poco scalpore in un clima generale di contrarietà, che è iniziato già a partire dalla modifica dell’interpretazione dell’articolo 9.
RD