Ad oggi il Giappone è sicuramente il paese più organizzato al mondo in tema di prevenzione dei distrastri legati al terremoto.
Chiaramente parliamo di una zona, il Giappone, altamente sismica e abituata ai terremoti, che ha quindi dovuto necessariamente sviluppare nel tempo una lunga tradizione anti-sismica che parte dalla prevenzione: scuole, palazzi ed ogni edificio pubblico sono dotati di manuali e documentazioni semplici da utilizzare in caso di emergenza.
Vengono eseguite periodicamente simulazioni antisismiche seguendo percorsi e veri e propri addestramenti in grado di aumentare le possibilità di sopravvivenza in caso di eventi sismici.
Dettagliatissima la procedura di evaquazione post-sisma: tutti i cittadini sanno dove recarsi e raggrupparsi, in piazze, parchi o scuole, in attesa dell’arrivo dei soccorsi.
I negozi, gli uffici, le strutture pubbliche e molte abitazioni sono dotate di kit antisismico (composto da torcia e radio a carica, kit di primo soccorso, acqua, barrette energetiche, fischietto) che in casi estremi, trovandosi bloccati, permette di sopravvivere alcuni giorni aspettando i soccorritori.
Molta attenzione viene posta nella scelta dei materiali impiegati per costruire gli edifici, strutturalmente all’avanguardia.
La qualità del terreno, che varia in base alla zona, ha la capacità di ampliare le onde sismiche facendo variare i danni da edificio a edificio, a parità di scossa.
La regolarità in pianta e in elevazione: ad esempio, un edificio che ha una pianta quadrata o rettangolare è molto più sicuro rispetto ad un altro costruito diversamente.
Infine la tecnologia antisismica all’avanguardia come in pochissimi altri paesi: un esempio sono gli isolatori sismici, ossia dei dispositivi che vengono inseriti tra le fondazioni e le strutture in elevazione e che hanno la capacità di evitare l’insorgere di risonanze e di resistere quindi alle oscillazioni.
Un paese, dunque, non solo da ammirare ma anche da imitare in molti aspetti, e sicuramente quello antisismico è uno di questi.
Per capirne l’importanza basta fare un semplice paragone tra la forza e i danni causati della scossa di terremoto in Giappone del 2011 di 8,9 gradi della scala Richter, equivalente a 12 della scala Mercalli e quella del terremoto in Italia all’Aquila di 5,8 gradi della scala Richter: le citta` giapponesi interessate hanno retto al terromoto, limitando di molto i danni (impossibile farlo con lo tsunami), mentre la città italiana, come sappiamo, e` stata completamente distrutta.
Fonte:
http://www.greenme.it/
TOKYO METROPOLITAN GOVERNMENT
Alessio D.S.