Dopo tanta attesa, il 9 giugno è finalmente stata approvata dal Parlamento giapponese la legge che permetterà all’Imperatore Aikihito di abdicare (così come fatto intendere chiaramente dallo stesso, durante un videomessaggio lo scorso agosto): molto probabilmente l’abdicazione è prevista per dicembre del 2018, quando l’imperatore compirà gli anni.
Akihito è stanco: la vecchiaia, unita ai seri problemi di salute con i quali ha dovuto fare i conti, lo hanno portato alla decisione di abdicare (primo caso in Giappone di un imperatore che sceglie di abbandonare il trono in oltre 200 anni).
Dirà così addio al trono (sul quale salì nel lontano 1989, prendendo il posto del padre Hirohito), lasciandolo a suo figlio Naruhito, quasi sessantenne.
La legge approvata è però ad personam e non potrà essere quindi adottata da futuri regnanti.
Il popolo giapponese sembra piacevolmente colpito dalla recente approvazione della legge sull’abdicazione dell’imperatore: tra questi il Sig.Miyuki Yamada, un sessantacinquenne fuggito dalla città di Namie in seguito al disastro di Fukushima e che ora vive nelle case popolari per sfollati. “Spero che ora l’Imperatore possa alleviare le sue fatiche – dichiara – e farò per sempre tesoro delle parole di Akihito,quando venne a visitare, con l’Imperatrice Michiko, la prefettura di Namie durante il mese di luglio 2015”.
Secondo alcuni osservatori, però, la natura soggettiva della nuova legge poteva essere evitata.
“Credo che il videomessaggio dell’Imperatore dello scorso agosto facesse riferimento anche ai futuri regnanti e volesse intendere che, in quanto essere umano, anche un imperatore ha dei limiti” ha dichiarato l’ottantacinquenne Akira Hashimoto, ex compagno di classe di Akihito.
In questo clima di cambiamenti, l’agenzia della famiglia imperiale sta considerando di assumere nuovo personale in vista della prossima abdicazione, che prenderà il titolo di “joko”(utilizzato per gli imperatori in pensione).
La moglie Michiko, invece, diverrà “jokogo” (moglie di joko) ed Akishino, il secondogenito di Akihito, avrà il titolo di “koshi” (erede imperiale).
Numerosi quindi i nuovi posti di lavoro che l’agenzia imperiale creerà per assistere le famiglie dell’imperatore in pensione.
R.D.