Insieme all’irlandese Campbell, lo scienziato giapponese Omura Satoshi ha vinto il premio Nobel per la Medicina grazie al suo studio volto a contrastare le malattie parassitarie causate dai nematodi.
Il comitato svedese ha motivato l’assegnazione del prestigioso riconoscimento dichiarando che, grazie alle loro ricerche, si sono potute sviluppare nuove terapie che rivoluzioneranno il modo di curare malattie che affliggono centinaia di milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo.
In particolare, i due hanno scoperto l’avermectina, che ha permesso di realizzarre farmaci contro la cecità fluviale e la filariasi linfatica, patologie invalidanti causate dall’infestazione di un verme cilindrico.
Se si considera che questi parassiti sono tra i più diffusi al mondo, soprattutto nell’Africa subsahariana, nell’Asia meridionale, nell’America Centrale e Meridionale ben si può comprendere la portata delle scoperte dei due studiosi.
Omura, professore emerito della Kisato University di Tokyo è il terzo giapponese a cui è stato conferito il Nobel per la Medicina, dopo Togawa Susumu, professore al Massachusetts Institute of Technology, e Yamanaka Shinya, pioniere nel campo delle cellule staminali.
La cerimonia di premiazione si terrà a Stoccolma il 10 dicembre e il premio in denaro di circa 850.000 euro verrà spartito anche con la terza vincitrice, la scienziata cinese YouYou Tu per il suo contributo nello sconfiggere la malaria.
Chiara Bronzini