Chiunque sia mai stato almeno una volta in Giappone avrà sicuramente notato che quì il costo di frutta e verdura è decisamente piu elevato rispetto a quello a cui siamo abituati in Italia.
Comunemente si pensa che il prezzo elevato sia dovuto al fatto che il Giappone, essendo un’isola e prevalentemente montuoso, non goda di sufficiente spazio per l’agricoltura e di conseguenza sia costretto ad importare gran parte della sua produzione.
Niente di più sbagliato: in realtà la produzione agricola giapponese e` piuttosto florida, grazie anche al clima favorevole e alle abbondanti piogge.
Ciò che contribuisce a determinarne il costo è l’alta qualità nella produzione.
Embed from Getty ImagesOgni frutto viene coltivato con la massima cura ed attenzione: i meloni, ad esempio, vengono coltivati in file ordinate, disposti tutti alla stessa altezza in serre riscaldate e controllati meticolosamente da addetti specializzati e, in alcuni casi, mentre si trovano ancora sulla pianta, vengono dotati di speciali cappellini per evitare che il sole o le intemperie li possano danneggiare in alcun modo.
La forma, il gusto ed il colore della frutta devono essere perfetti per essere venduti nei supermercati e soddisfare la clientela giapponese.
Per lo piu’, infatti, la frutta viene ancora considerata un bene di lusso da regalare durante ricorrenze speciali come l’Ochūgen (お中元) e l’Oseibo (お歳暮), i periodi dell’anno in cui si manifesta la propria gratitudine verso le persone che ci hanno aiutato o si sono dimostrate gentile con noi durante l’anno, come ad esempio genitori, parenti e datori di lavoro e colleghi.
La frutta viene regalata comunemente anche per matrimoni o come augurio di pronta guarigione durante le visite in ospedale.
Ci sono interi negozi dedicati alla frutta da regalo (uno dei piu noti è sicuramente il Senbikiya di Tōkyō, famoso per i suoi prezzi esorbitanti, paragonabili a quelli di veri e propri oggetti di lusso, dalle mele vendute a 20 euro al pezzo, ai grappoli d’uva da circa 60).
Inoltre, in Giappone la frutta non viene considerata un elemento essenziale della propria alimentazione, come invece lo sono le verdure, ma viene considerata piuttosto uno sfizio, se non addirittura un vero e proprio dessert.
Irene Begni