Kobe Steel è un nome alla ribalta in questi giorni a causa di uno scandalo che potrebbe avere ripercussioni a livello mondiale: la società in questione, infatti, importante corporate siderugica giapponese, sta affrontando il periodo peggiore dalla sua fondazione.
La Kobe Steel ha ammesso di aver falsificato negli ultimi anni le certificazioni in merito alle leghe metalliche (acciao, rame, alluminio) prodotte e distribuite ad alcuni dei propri clienti. Clienti che inizialmente dovevano essere circa un centinaio ma che, rapidamente, hanno raggiunto la soglia di almeno cinquecento.
In un accertamento in cui l’azienda stessa ha esaminato il periodo da settembre 2016 ad agosto 2017 sono emersi dei dati contraddittori su oltre diciannovemila tonnelate di alluminio prodotto, e oltre duemila tonnellate di rame .
Più di diciannovemila i prodotti in alluminio le cui certificazioni sono state falsificate: lo scandalo ha infatti colpito diversi settori come quello automobilistico, dell’elettronica e dell’informatica: Nissan Motor, Ford (che negli stabilimenti della Mondeo in Cina ha utilizzato i prodotti dell’azienda sotto accusa), Tesla, Toyota Motor sono solo alcune delle multinazionali coinvolte e danneggiate.
Non è stato risparmiato neppure il settore aerospaziale colpendo un nome importante come l’agenzia spaziale Jaxa.
Tempestivamente sia queste che le altre aziende coinvolte hanno provveduto ad avviare le dovute verifiche per constatare eventuali mancanze sotto il profilo della sicurezza.
Colpito anche il settore ferroviario: alcuni prodotti della Kobe Steel sono stati acquistati dalla JR Tokay per la realizzazione di alcuni dei loro mezzi.
La Subaru e la West Japan Railway sono state le prime aziende ad avviare azioni legali contro la Kobe Steel.
Questo scandalo ha avuto ripercussioni monetarie anche in borsa, causando un crollo delle azioni pari ad oltre un milardo di dollari.
R.D.