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L’isola di Iwajima verso la strada dell’”ospitalità diffusa” italiana

Iwajima è una piccola isola che si trova sul lato est del gruppo di isole di Amakusa, nel sudovest del Kyūshū. Essendo molto piccola e non molto frequentata dai turisti, Iwajima riesce a trasmetterci ancora quell’atmosfera tradizionale e antica che ormai non si riesce più tanto a trovare nelle grandi città.

Quest’isola offre dei panorami straordinari ed è adatta sia alle persone che amano il mare sia agli amanti delle passeggiate in montagna.

  Purtroppo però non esiste ancora una rete di trasporto pubblico che permetta di arrivare o di girare sull’isola. Infatti la maggior parte dei residenti usano la propria auto per spostarsi da una parte all’altra. Forse il motivo sta nel fatto che, nonostante abbia un grande potenziale turistico, questa piccola isola è ancora poco conosciuta. Infatti non è neanche attrezzata per ricevere tante persone da fuori e questo è il principale motivo per cui il comitato dello sviluppo economico di Iwajima ha avuto la splendida idea di presentarla in Italia all’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi.

La comunità di Iwajima, infatti, vorrebbe attraverso la filosofia dell’ospitalità diffusa, ridare vita ad una terra così bella ma sconosciuta.

Per chi non ne fosse a conoscenza, l’albergo diffuso è una tipologia di recente diffusione in Italia e in Europa, nata dall’idea di utilizzo a fini turistici delle case vuote ristrutturate con i fondi del post terremoto del Friuli (1976).

La progressiva e costante diffusione di questa ospitalità diffusa è dovuta principalmente all’attenzione di una parte della domanda turistica ai contenuti di sostenibilità e rispetto dell’ambiente proposte da alcuni luoghi di soggiorno. E’ in questo contesto che va collocata la natura propria di tale tipologia ricettiva. La naturale collocazione, pertanto, dell’albergo diffuso, riferendosi ad un modello ampio ed elastico definibile come “paese albergo”, vede privilegiare i piccoli centri storici ed i borghi e nuclei di antica formazione o gli insediamenti rurali o montani, pur non escludendo la validità di soluzioni legate a singole presenze significative in contesti diversamente urbanizzati.

Se questo progetto avrà successo, e noi ce lo auguriamo con tutto il cuore, i turisti che arriveranno su Iwajima conosceranno non solo dei luoghi stupendi e di tanta pace, ma avranno anche la possibilità, spostandosi verso Amakusa, di vivere un’esperienza magica che è quella del dolphin watching! Infatti ci sono davvero tantissimi delfini (circa 200) che vivono in quelle acque e sono talmente abituati ai tour organizzati che si divertono a saltare sulle onde prodotte dai traghetti pieni di persone entusiaste. Inoltre, grazie alla presenza dei delfini che tengono a distanza gli squali, queste sono acque molto sicure.

Speriamo quindi in un futuro roseo per Iwajima grazie alla filosofia dell’ospitalità diffusa perché è davvero un posto che merita di essere conosciuto e vissuto.

 

Informazioni per Dolphin Watching:
https://www.seacruise.jp

 

A cura di Stephanie Hirosse

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