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Le prime 10 cose che stupiscono un italiano in Giappone

Ho la fortuna di poter trascorrere oltre un mese in Giappone, in particolare a Fukuoka, e dopo la prima settimana posso già dire che molti sono gli aspetti culturali, sociali e i modi di vivere interessanti e curiosi da scoprire per un europeo. Ogni giorno rappresenta la scoperta di qualcosa di nuovo e sorprendente.

 

  1. La prima particolarità che ho notato, osservando fuori dal finestrino, percorrendo in taxi la strada dall’aeroporto alla share house che avevo prenotato, è stata l’enorme quantità di distributori di bevande, di qualsiasi tipo, dalla Coca Cola al caffè, alla birra. Le lattine o bottigliette sono sempre molto colorate e a tratti risulta perfino difficile capirne il contenuto se non si conosce la lingua.
  2. Non appena ho avuto l’occasione di girare a piedi ho incrociato spesso persone che indossavano la mascherina sul volto: se ciò, forse, non vi suonerà strano, quello che probabilmente un europeo non sa è che spesso non viene indossata a causa dell’aria inquinata, ma come protezione dai microbi o perché si è affetti dal raffreddore.
  3. Vi accorgerete subito di quanto la cultura giapponese sia attenta alla formalità: ciò che mi è subito balzato all’occhio, passeggiando per nei dintorni della stazione di Hakata, è l’elevato numero di persone che, nonostante la temperatura elevata e l’umidità di agosto, non rinunciano al così detto business dress code.
  4. Dal punto di vista urbano, la caratteristica della città alla quale per un europeo ed in particolare per un italiano sarà difficile abituarsi è senza dubbio la mancanza di una o più piazze centrali.
  5. A sostituire la nostra idea di piazza o di centro città come punto d’incontro esistono dei centri commerciali dalle dimensioni gigantesche, spesso costruiti in prossimità delle stazioni principali.
  6. Al momento del primo acquisto, un dolcetto, in un negozio nella stazione di Hakata mi ha stupito il modo in cui viene confezionato: l’abbondante quantità di sacchetti e sacchettini è sorprendente, risultato dell’attenzione che i Giapponesi hanno per l’igiene.
  7. Cambiando decisamente argomento, la considerazione che ho fatto immediatamente al mio arrivo a Fukuoka è come persino i WC siano il risultato dell’unione tra la passione giapponese per la tecnologia e la cura per l’igiene. Gran parte delle toilettes sembrano, infatti, delle “navicelle spaziali”, piene di tasti difficili da codificare con altrettante funzioni per noi difficilmente immaginabili.
  8. Il primo fine settimana in Giappone mi ha regalato due giornate di sole e caldo, che ho sfruttato per recarmi subito in spiaggia: per noi italiani, mare ad agosto significa lidi pieni e tutti in costume a prendere il sole. In Giappone, non aspettatevi di trovare giapponesi in costume distesi sull’asciugamano! I Giapponesi, in genere, tendono ad essere molto riservati e preferiscono restare coperti per evitare il sole sulla pelle. Mantere una pelle bianca candida è infatti abitudine molto apprezzata, al punto che è facile vedere ragazze molto coperte e munite di ombrelli e maniche lunghe anche nella stagione estiva.
  9. Ho avuto occasione di partecipare a qualche incontro di lavoro e, cosa assolutamente immancabile, ho assistito al rituale scambio dei biglietti da visita, osservando la cura con cui questo gesto viene accompagnato.
  10. Come ultimo aspetto, ma forse il più importante, ciò che lascia senza parole un italiano alla prima esperienza in Giappone credo sia la disponibilità e la gentilezza delle persone, che cercano di aiutarti con tutti i mezzi a disposizione per qualunque necessità.

(Silvia Z.)

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