Uno dei maggiori problemi che il Giappone sta cercando di arginare ormai da alcuni decenni è il crollo allarmante delle nascite. Secondo alcune stime, se non si inverte la rotta entro il 2050 la popolazione giapponese scenderà a 97 milioni di persone, ovvero 30 milioni in meno rispetto a oggi.
Se, da un lato, rispetto al passato le coppie sono più consapevoli dei metodi di contraccezione, non si può non considerare la possibilità che ci si trovi di fronte a un vero e proprio calo del desiderio sessuale.
E in effetti la quantità dei giapponesi che a 30 anni sono ancora vergini è aumentata a tal punto che la società è arrivata a coniare un termine per riferirsi a loro: “yaramiso”.
Secondo una indagine condotta nel 2010 dall’Istituto Nazionale Giapponese della Ricerca di Popolazione e Sicurezza Sociale, il 26.1% degli uomini tra i 30 e i 34 anni non ha mai fatto sesso (mentre 23.8% delle donne della stessa fascia). (*『第14回出生動向基本調査(結婚と出産に関する全国調査)』di 国立社会保障・人口問題研究所)
La causa sembra, tanto per cambiare, il troppo lavoro che non lascerebbe il tempo materiale per incrontrare una ragazza e cominciare con lei una relazione più o meno stabile.
L’origine del termine deriva dalla fusione del verbo “yaru”, “fare”, in questo caso alla forma negativa e “misoji”(三十路), una forma un po’ arcaica per indicare i trentenni, dando vita così all’espressione “trentenni che non lo fanno”.
Sembra che la strada per rilanciare le nascite e invertire il trend negativo sia ancora molto lunga per il Giappone.
Chiara B.