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La discriminazione sessuale in Giappone

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Il Giappone è un paese con forte discriminazione sessuale.

Nonostante gli sforzi e le iniziative promosse dal governo Abe, anche attraverso la creazione di oltre un milione di posti di lavoro destinati a donne, il Giappone resta un paese con forti discriminazioni sessuali.

Ad affermarlo il “Global Gender Gap Report 2016” pubblicato dal World Economic Forum, la cui posizione del Giappone peggiora rispetto agli scorsi anni scendendo al 111° posto (su 144, ultimo tra i paesi del G7) della classifica generale che evidenzia appunto le differenze e le diversità dei sessi nella vita del paese e ne mostra un quadro completo.

La classifica viene stilata analizzando quattro settori chiave: salute, educazione, economia, politica.

Nello specifico il Giappone si posiziona al 76° posto per quanto riguarda la scolarizzazione, al 40° per la salute, al 103° per l’accesso al potere politico ed infine al 118° per quanto riguarda la partecipazione alla vita economica.

Tuttavia, rispetto allo scorso anno, ci sono stati dei seppur piccoli progressi in tutti i settori (tranne che in quello relativo alla vita economica, che ha influito sulla classifica generale).

Purtroppo il divario salariale tra i sessi riflette le discriminazioni e le disuguaglianze sul mercato del lavoro che in un paese evoluto come il Giappone è gravissimo, ma che conferma la mentalità chiusa che lo caratterizza.

Meglio l’Italia, che è collocata al 50° posto (ma in calo rispetto al 41° dello scorso anno).

Nelle prime tre posizioni tre nazioni nordiche, rispettivamente: Islanda, Finlandia e Norvegia.

D.S.

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