Dal 27 ottobre scorso a Kyoto un un team di archeologi sta conducendo una innovativa ricerca attraverso cui, facendo ricorso a onde sismiche generate artificialmente, spera di far luce sui misteri di un castello costruito e poco dopo fatto distruggere dal signore della guerra Hideyoshi Toyotomi(豊臣秀吉).
L’obiettivo è quello di stabilire dove fosse ubicato il fossato del Jurakudai(聚楽第), edificato circa 400 anni fa, perchè in questo modo si potrebbe risalire al piano urbanistico originale dell’antica capitale del Giappone.
“Il paesaggio urbano di Kyoto fu creato durante il regno di Hideyoshi e Jurakudai era il centro della città”, spiega Kurukawa Takumi, archeologo appartenente al gruppo di ricerca.
“La forma del fossato ci fornirà importanti informazioni su come si svilupava la città a quel tempo”.
Il castello si trova però in un’area densamente popolata il che rende praticamente impossibile mettere in atto dei lavori di scavo.
Per ovviare al problema si è deciso di far ricorso a un metodo molto meno invasivo: il terreno verrà come picchiettato e attraverso apparecchiature ad alta tecnologia saranno misurate le onde sismiche generate da quei colpi.
La velocità a cui le onde viaggiano dovrebbe diminuire nelle zone che costituivano il fossato permettendo quindi di individuarne la posizione originale.
Hideyoshi cominciò la costruzione del castello poco dopo essere diventato reggente imperiale e la struttura venne completata nel 1587.
Il missionario gesuita Luis Frois descrive Jurakudai come magnifico e circondato da una immensa cinta muraria e da un profondo fossato.
Hideyoshi lo cedette poi al nipote Hidetsugu che tuttavia fu accusato di aver ordito una congiura e costretto a commettere il suicidio rituale.
Fu così che il grande condottiero, che contribuì alla riunificazione del Paese completata da Tokugawa Ieyasu, ordinò che Jurakudai venisse distrutto dopo soli 8 anni dalla sua costruzione.
Il gruppo di ricerca esaminerà 9 location, per una distanza totale di circa 1,2 km.
Mappe antiche e scavi eseguiti nel passato avevano già rivelato alcune informazioni sul fossato interno ma nessuna indagine è ancora stata condotta su quello esterno.
Chiara Bronzini