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ITALIA-GIAPPONE. PARLAMENTO UE SI PRONUNCIA CONTRO LA LEGISLAZIONE GIAPPONESE SUI RAPIMENTI DI MINORI DA PARTE DEI GENITORI

Il parlamento europeo ha esortato Tokyo a rivedere la normativa riguardante il problema, discusso ormai da anni, dei rapimenti di minore da parte del genitore giapponese.

In una risoluzione approvata all’unanimità, la commissione per le petizioni del parlamento europeo ha espresso “preoccupazione per la pratica del rapimento di minori e per la riluttanza delle autorità giapponesi a conformarsi al diritto internazionale”.

La problematica è scoppiata negli ultimi anni in seguito alle numerose denunce pervenute da genitori europei, in particolare quelle del francese Vincent Fichot e dell’italiano Tommaso Perina, divenuti simboli della battaglia e punti di riferimento per le associazioni di genitori nate per affrontare la questione, tanto da portare il presidente francese Emmanuel Macron e il primo italiano Giuseppe Conte a sollevare le loro preoccupazioni formalmente al primo ministro Shinzo Abe in ripetuti incontri nel corso del 2019.

Il Giappone, ad oggi, contrariamente a quanto disposto dalla Convenzione dell’Aja del 1980 sul rapimento internazionale di minori, non assicura l’applicazione delle decisioni giudiziarie emesse nel paese, che pur ci sono, per il ritorno dei bambini nel loro paese di residenza abituale.

A differenza della maggior parte dei paesi, il Giappone non riconosce la custodia congiunta dopo il divorzio e i bambini spesso perdono il contatto con il genitore non affidatario che, qualora straniero, di fatto perde ogni contatto con i figli.

Dal ministero degli affari esteri giapponese non sono ancora pervenute dichiarazioni sulla vicenda.

(R.D.)

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