Un panel di ricercatori ed esperti coordinato dal Consiglio centrale di gestione delle catastrofi naturali, voluto dal governo per la prima volta nella storia moderna, ha diffuso pubblicamente le sue stime riguardo all’impatto che avrebbe una eruzione del Monte Fuji sulla vita di Tokyo.
La simulazione avrebbe stato stimato che almeno 490 milioni di metri cubi di cenere vulcanica dovrebbero essere rimossi dalla grande area metropolitana di Tokyo, ovvero circa 10 volte la quantità di detriti eliminati in seguito al terremoto del 2011 e al disastro dello tsunami.
Gli effetti sulla vita quotidiana sarebbero devastanti anche con bassi livelli di cenere vulcanica. Se piovesse, 3 cm di cenere sulle strade le renderebbe impraticabili per tutti i veicoli. Anche con solo 0,5 cm si verificherebbero enormi ringhi di traffico a causa della scarsa visibilità, annullamento dei trasporti aerei, terrestri e marittimi e una interruzione totale dell’energia elettrica.
Anche l’approvvigionamento idrico potrebbe essere influenzato dalle impurità dovute alle emissioni vulcaniche. Le case di legno potrebbero crollare se più di 30 cm di cenere vulcanica si accumulassero sui tetti durante la pioggia.
Nonostante il Monte Fuji non mostri attualmente alcun segnale di pericolo evidente, tuttavia il rapporto del comitato si conclude con un serio invito alle autorità affinché vengano prese misure cautelative importanti e si lavori su un piano di evacuazione per i casi di emergenza.
(JIEF)