Dovendo soggiornare in Giappone per circa due mesi e mezzo ho deciso di cercare un alloggio tramite il sito Airbnb. Non avendo molto tempo a disposizione volevo sfruttare al massimo l’opportunità di vivere in questo Paese non solo per migliorare la lingua ma soprattutto per condividere la mia vita quotidiana con persone giapponesi.
Nato come startup nel 2007 a San Francisco e già molto noto in Italia, Airbnb è un portale che mette in contatto persone in cerca di un alloggio, per periodi solitamente brevi, con altre che dispongono di uno spazio extra da affittare, generalmente privati.
Recentemente è aumentato anche in Giappone il numero di chi consulta e fa uso di Airbnb, e in effetti non è stato difficile per me trovare un appartamento condiviso che facesse al caso mio.
Il CTO e cofondatore Nathan Blecharczyk, di recente in visita in Giappone, ha spiegato a un giornalista dell’ Asahi Shinbun le ragioni di questo successo dal suo punto di vista.
La chiave sarebbe che il turista, avendo la possibilità di vivere con una persona del luogo, può sperimentare direttamente la cultura locale e avere consigli diretti sulle cose da non perdere durante la sua visita.
Il rispetto delle regole e degli spazi reciproci viene garantito dal fatto che una volta concluso il soggiorno sia host che guest devono scrivere una recensione sull’altro, la quale non può essere cancellata e rimane consultabile per le future prenotazioni.
Il mercato giapponese è attualmente quello in maggiore espansione con un milione di utenti quest’anno, contro i 300,000 di quello precedente.
Blecharczyk si aspetta un ulteriore aumento del numero di persone che faranno ricorso ad Airbnb in occasione delle Olimpiadi di Tokyo del 2020.
Dati alla mano, il futuro di questa azienda sembra essere promettente anche in Giappone, così come sembra essere ormai già avviato in America e in Europa.
Senza dubbio si tratta di un modo di viaggiare alternativo dove non ci si possono aspettare tutti i comfort di un albergo e forse non è adatto a chi non è disposto a scendere a qualche compromesso con i padroni di casa.
Tuttavia non posso che dirmi molto soddisfatta della mia scelta perchè mi ha dato modo di toccare con mano la proverbiale ospitalità nipponica, con gli host sempre pronti ad aiutarmi in tutti quei piccoli imprevisti e equivoci di tutti i giorni in cui un’italiana in Giappone può imbattersi.
E non ultimo di sentirmi un po’ in famiglia ogni volta che torno a casa stanca la sera.
Chiara Bronzini