Dopo 26 anni passati ai vertici delle classifiche mondiali per l’aspettativa di vita, il Giappone scende di posizione.
L’aspettativa di vita per gli uomini ha perso una posizione, scivolando dal terzo al quarto posto nel 2014 con una media di 80.79 anni, mentre quella per le donne è passata al secondo posto, soppiantata dalle donne di Hong Kong che hanno un’aspettativa media di vita di 87.32 anni contro gli 87.05 anni delle donne giapponesi.
Il governo incolpa del calo il terremoto ed il conseguente tsunami che ha colpito il nord-est del Giappone nel 2011 in cui, secondo dati forniti dal Ministero della Salute e del Lavoro, circa 20,000 persone hanno perso la vita o sono state considerate disperse.
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Un’altra possibile causa potrebbe essere riscontrata nell’aumento del tasso di suicidi avvenuto negli ultimi anni.
In compenso, il divario tra popolazione maschile e femminile in Giappone si è accorciato di circa 6.24 anni,0.07 anni in più rispetto al 2014.
Il merito va attribuito ai progressi raggiunti in campo medico, specialmente per quanto riguarda la cura del cancro, una delle principale cause di morte in Giappone.
Irene Begni