Mercoledì mattina, in Giappone è avvenuta l’eruzione del vulcano Shinmoedake, situato nell’isola di Kyushu, tra la prefettura di Kagoshima e quella di Miyazaki.
Il fumo e le ceneri che sono divampati nell’area hanno causato la cancellazione di diversi voli e la sospensione di alcune tratte ferroviarie nella zona.
Il Giappone è uno dei paesi con il più alto numero di vulcani: possono contarsi circa duecento vulcani, 50 e più dei quali,attivi.
Quello più conosciuto è indubbiamente il Monte Fuji (patrimonio dell’umanità dell’UNESCO) situato nella regione di Honshu, tra le prefetture di Shizuoka e Yamanashi, ad un centinaio di chilometri da Tokyo.
Con i suoi 3776 metri è il più alto della nazione: la sua cima, innevata per circa dieci mesi l’anno, lo rende un soggetto ottimo per innumerevoli opere di pittori e scultori.
Per gli shintoisti è considerato un luogo sacro, tanto che numerose sono le persone che vi si recano in pellegrinaggio.
Nell’isola di Honshu, tra la prefettura di Gunma e quella di Nagano, è presente anche un altro vulcano dai frequenti episodi di attività, il Monte Asama, alto 2568 metri.
Tra i vulcani più attivi in Giappone, nella prefettura di Kagoshima, vi è anche il Sakurajima, situato nell’isola omonima ed alto 1117 metri.
La sua eruzione più distruttiva fu quella risalente al 1914, quando rase al suolo i villaggi circostanti, provocando fortunatamente “solo” una trentina di vittime, grazie alle previsioni della popolazione che ne avvertì il pericolo, trovando riparo in tempo.
Negli anni successivi si sono verificate numerose altre eruzioni ad intervalli più o meno regolari (nel 2015 vi fu una duplice eruzione, ad aprile e ad agosto).
Nel Sol Levante e precisamente nell’isola di Kyushu (prefettura di Kumamoto) è presente, inoltre, il vulcano con una delle caldere (circonferenza di 120 km) più grandi al mondo, il monte Aso.
R.D.