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Il popolo giapponese non è pronto a reagire in caso di attacco missilistico

Considerata l’attuale crisi nord-coreana il Giappone, primo fra tutti, si trova ad affrontare un pericolo reale ed imminente.
Deve essere quindi pronto a reagire in caso di attacco missilistico o perlomeno ad attuare tutte le possibili misure preventive come ad esempio l’evacuazione in caso di allerta.

In occasione degli ultimi lanci di missili balistici (del 29 agosto e del 15 settembre) provenienti dalla Nord Corea, il popolo giapponese, tramite messaggi di allerta sui celllulari o attraverso altri mezzi di comunicazione, è stato invitato ad evacuare in zone sicure o ad attuare altre misure di sicurezza.
Il governo, per constatare l’effettiva consapevolezza dell’importanza di evacuare in caso di attacco missilistico, ha condotto un sondaggio online e con l’ausilio di questionari che sono stati distribuiti in dodici prefetture.
La percentuale degli intervistati online che sono evacuati è risultata davvero bassa: solo il 5% di loro ha dichiarato di aver cercato un riparo sicuro.

Per quanto riguarda, invece, gli intervistati che hanno compilato i questionari cartacei, la percentuale delle persone che ha provato ad evacuare durante l’attacco missilistico di agosto è risultata pari al 12%, mentre durante l’attacco di settembre la percentuale è stata leggermente superiore, il 16%.
Nonostante gli sforzi del governo affinchè l’intera popolazione sia in grado di reagire tempestivamente in caso di minaccia missilistica, molte persone hanno dichiarato di non avere idea di dove evacuare oppure di aver attuato dei tentativi di evacuazione privi di senso.

L’impegno governativo continua attraverso la compilazione di manuali di evacuazione in diverse lingue oltre il giapponese, come il cinese, l’inglese e il coreano.

R.D.

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