Al giorno d’oggi rimangono solamente cento maestri di irezumi – i tradizionali tatuaggi giapponesi – in tutto il Giappone. Horiyoshi III è uno di loro. Horiyoshi III è uno dei più importanti, suoi maestri furono Horiyoshi I e Horiyoshi II. Nel suo studio a Tokyo continua a lavorare nonostante I 79 anni di età per mantenere viva la tradizione giapponese.
Purtroppo pero`, a differenza dell’occidente, in Giappone i tatuaggi sono mal visti, tanto che nel 2012 furono totalmente proibiti nella città di Osaka. Per molto tempo gli unici che avevano un tatuaggio erano i membri del clan criminale di Yakuza. Gli irezumi si estendono generalmente su tutto il corpo oppure coprono le gambe e le braccia per intero, mentre il collo e il petto rimangono comunque liberi, per lasciare la possibilità di coprire totalmente i tatuaggi e non mettere in imbarazzo i giapponesi con cui si ha a che fare. Questi ultimi si sentono a disagio proprio per il collegamento che i tatuaggi hanno con l’organizzazione criminale.
Nell’epoca che va dalla fine del seicento e l’inizio dell’ottocento, i tatuaggi erano usati come punizione nei carceri giapponesi. Nel diciottesimo secolo invece divennero popolari nei quartieri a luci rosse. Oltre al suo lavoro di tatuatore, il maestro Horiyoshi III ha aperto il museo del tatuaggio a Yokohama in cui si possono vedere tutti i tipi di attrezzi utilizzati per l’arte del tattoo.
(Beatrice S.)