Sembra ormai giunta alla conclusione la trattativa che porterà all’acquisizione da parte della multinazionale Takeda dell’azienda irlandese Shire: si tratterebbe dall’acquisizione più elevata mai realizzata finora da parte di un gruppo giapponese all’estero nel settore farmaceutico.
La cifra si aggirerebbe, infatti, intorno ai 50 miliardi di euro.
Finora le maggiori acquisizioni all’estero di colossi giapponesi si erano concentrati nei settori IT e tecnologico, l’ultimo da parte del gruppo di SoftBank.
La Takeda
L’azienda è stata fondata nel quartiere Doshomashi ad Osaka nel 1781 da Chobei Takeda. Nasce come piccola bottega di erbe medicinali, ma diventa presto una multinazionale. Nel 1895 inizia ad importare medicine dall’Occidente, negli anni ’60 inzia ad espandersi in Asia, fondando fabbriche in Thailandia, Taiwan, Indonesia e Filippine.
Negli anni ’70 si affaccia in Europa commercializzando con la Germania e la Francia e solo successivamente, nel 1980, con l’Italia (oggi ha una sede a Roma).
Col passar degli anni, il fatturato cresce fino a far diventare la Takeda una delle più grandi case farmaceutiche mondiali.
Breve cenno sull’interscambio farmaceutico con l’Italia
Nonostante la distanza geografica e culturale, Italia e Giappone presentano caratteristiche simili e si trovano ad affrontare sfide comuni quali il rapido invecchiamento della popolazione e la carenza di risorse energetiche. Tale contesto rappresenta un’importante opportunita’ per incentivare la collaborazione, lo scambio di tecnologie e conoscenze e il commercio che ruotano intorno a questi due fenomeni.
L’attrattivita` del Made in Italy si esprime oggi non solo nei settori piu’ tradizionali legati all’eccellenza della nostra produzione (food, tessile e abbigliamento), ma anche in quelli ad alto valore aggiunto e ad elevato contenuto tecnologico, ove e’ potenzialmente piu’ ampio il margine di crescita, come quello chimico-farmaceutico.
Tra i principali prodotti esportati dall’Italia si registrano i medicinali e i preparati farmaceutici.
Secondo le elaborazioni dell’Ambasciata Italiana in Giappone, su dati Agenzia Ice di fonte Istat, l’export italiano verso il Giappone di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici passa dai 416,56 mln di euro del 2015 ai 452,42 del 2016, mentre l’import italiano dal Giappone di tali prodotti va dai 117,01 mln del 2015 ai 116 del 2016.
R.D.