La recente decisione del neoeletto Presidente americano Donald Trump di inviare navi da guerra, guidate dalla portaerei nucleare Carl Vinson (l’arrivo è previsto tra il 25 e il 28 aprile), verso la Corea del Nord ha inevitabilmente reso più tesi i già complicati rapporti tra Corea del Nord e tutti i paesi coinvolti nella crisi.
La Corea del Nord continua con la sua campagna di provocazioni, ultima in ordine di tempo la parata militare svoltasi in occasione del 105° anniversario della nascita del fondatore del paese Kim Il Sung.
Per il 25 aprile è prevista a Pyongyang la celebrazione dell’anniversario delle forze armate e, secondo quanto affermato da Fumio Kishida, Ministro degli Esteri giapponese, in quell’occasione si temono nuove azioni dimostrative.
Secondo il Vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence, in visita in Corea del Sud e Giappone, la Corea del Nord sarebbe pronta ad una imminente guerra nucleare ed è decisa ad effettuare nuovi test missilistici settimanali.
Pence ha inoltre rassicurato gli alleati asiatici che gli USA sono pronti ad intervenire in loro difesa, e Seul e Washington stanno, nel frattempo, valutando di effettuare una serie di dimostrazioni congiunte.
Il Giappone non resta a guardare: per la prima volta il Paese è pronto a far intervenire le forze di autodifesa in caso di ulteriori cadute di missili nordcoreani nel Mar del Giappone, considerandole come ” evidenti minacce militari alla sicurezza nazionale”.
Il Ministero degli Esteri giapponese, in considerazione dei recenti accadimenti, ha ritenuto doveroso raccomandare ai propri cittadini in soggiorno in Corea del Sud di prestare attenzione, anche se ha tenuto a comunicare che allo stato attuale la loro sicurezza non è in alcun modo minata.
I viaggiatori che rimarranno in Corea del Sud per meno di tre mesi sono stati tuttavia invitati ad effettuare una registrazione sul sito internet del Ministero.
Tutti coloro, invece, che prevedono una permanenza più lunga devono presentare i loro permessi di soggiorno.
R.D.