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Il Giappone alla ricerca della vita eterna

Un team di ricercatori dell’Università di Osaka, con a capo il Prof. Tomotsu Yoshimori, potrebbe aver scoperto il modo per rallentare l’invecchiamento negli essere umani. I ricercatori hanno individuato la proteina “Rubicon”, che ha la capacità di aumentare di volume in relazione al graduale aumento dell’età dell’uomo: una volta eliminato tale processo, si innesta l’autofagia (meccanismo attraverso il quale vengono rimosse le cellule danneggiate, e permette quindi il riciclo cellulare).

Risultato dello studio
Lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista Nature Communications, è stato effettuato sui moscerini ed ha portato ad interessanti risultati: netto il miglioramento delle funzioni biologiche e un aumento del 20%  dell’aspettativa di vita media.
Collegato a tale studio, e verificato dagli studiosi, è la diminuizione delle proteine che portano alla formazione di malattie neurodegenerative.

Il Giappone e l’ invecchiamento
Lo studio del Prof. Yoshimori trova sviluppo nel contesto della preoccupante situazione del Giappone riguardo l’invecchiamento: la bassa natalità e l’invecchiamento della popolazione, insieme ad una rigida politica sull’immigrazione, sta generando prospettive future poco rassicuranti.
Poco rassicuranti, inoltre, i dati forniti dal National Institute of Population and Sociale Security Research: entro il 2065, infatti, la 
popolazione giapponese avrà un calo del 30% circa rispetto al 2015.

R.D.

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